I finalisti al premio di miglior allenatore di Promozione: Raineri e Quaresmini

Il campionato più folle della scorsa stagione, forse degli ultimi anni. La Promozione 2021-2022 ha vissuto sul filo di un equilibrio instabile dal suo inizio alla sua fine, escludendo solo forse gli estremi: prima ed ultima della classe. La prima, l’Ospitaletto, ha navigato verso una promozione strameritata, portando coach Ennio Beccalossi a ritirare il premio dell’Oscar del CalcioBresciano. Per le altre si è rischiato sino all’ultima giornata di mescolare in pochi attimi la gioia di un posto playoff col terrore di uno scivolone ai playout. Ed è proprio quando il livello è così condiviso che vengono fuori i valori di chi le squadre le guida. In questo senso, La Sportiva Ome e Rezzato DOR hanno avuto qualcosa in più.

Con i franciacortini, Fabio Raineri è riuscito a cogliere la terza piazza, perdendo al secondo turno playoff (senza essere sconfitto) la possibilità di continuare la marcia: “Per la società è stata una grande soddisfazione, non eravamo partiti per stare lì, anche perché eravamo la squadra più giovane del girone. Nel corso delle settimane siamo stati bravi a stare attaccati alle prime posizioni, fino a giocarcela ai playoff. Il risultato è stato amaro: per l’ennesima volta una finale persa, pur senza perderla sul campo”.

Raineri l’Eccellenza se l’è guadagnata ugualmente, grazie alla chiamata del Rovato: In Eccellenza si gioca un altro sport, dovremo essere molto bravi. Ci sono sei squadre che lottano per non andar giù e non bisogna mai sbagliare. Il direttore mi voleva da anni, sapevo che prima poi avremmo lavorato assieme. Ho trovato una società organizzata, sulla falsariga de La Sportiva Ome, ma in una serie più importante”.

Quella finale persa senza perdere era stata vinta senza vincere dai rezzatesi di Andrea Quaresmini, capaci poi di una interminabile quanto esaltante rincorsa all’Eccellenza tramite i playoff regionali e nazionali: “Fa molto piacere essere sul podio perché i voti vengono da colleghi e giocatori di squadre avversarie. Per noi quella dello scorso anno è stata una stagione fantastica. Io sono arrivato dopo cinque partite, ma il divario dall’Ospitaletto era già ampio ed era quindi difficile riprenderli, anche se ci abbiamo provato. Ci siamo poi riscattati vincendo i playoff. Non era facile tenere i ragazzi sulla corda, l’arma in più è stata la forza del gruppo”.

Ripensando alla strada percorsa, Quaresmini come “nella mia carriera da giocatore ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa, ma non ho un modello. Penso sia molto importante creare empatia con i calciatori, non è solo una questione tecnico-tattica”.

Ora l’ex Rezzato DOR proverà a fare corsa di testa col Cast Brescia: “Sapevo che l’Eccellenza è una categoria difficile, sono arrivato con un gruppo di lavoro che si è spostato da Rezzato e il vantaggio è che conosco già alcuni giocatori. La squadra è buona, siamo partiti bene anche se abbiamo cambiato tanto”.

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