La rubrica Mondiale Bresciano fa tappa in Spagna ed incontra Jaime Perello Andujar – da quest’estate alla guida dei Giovanissimi provinciali Under 14 del Ghedi – che racconta la sua storia, il legame con la madrepatria e anche l’eliminazione odierna de La Roja per mano del Marocco negli ottavi di finale del torneo qatariota.
“Fin da piccolo ho sempre fatto il portiere ed ancora oggi penso sia il ruolo più bello del mondo – esordisce il tecnico spagnolo –. Ho iniziato col futsal per poi passare al calcio a 11 con i miei amici giocando sempre per la U.E. Alcudia, squadra del mio paese nell’isola di Maiorca. Durante l’ultimo anno di Juniores ho militato nell’equivalente Primavera 2 spagnola con alcune presenze tra i grandi nel campionato di Serie D. In seguito mi sono trasferito al Puerto de Pollensa in Promozione: sono rimasto due stagioni e ho avuto l’opportunità di muovere i primi passi da allenatore con la squadra Pulcini. A 21 anni ho detto basta al calcio giocato e mi sono iscritto alla Facoltà di Scienze Motorie alla UCAM di Murcia”.
Una volta intrapresi gli studi, l’approdo a Brescia per completare l’Erasmus. “Sono arrivato in Italia 5 anni fa cominciando a collaborare come preparatore atletico con la Voluntas Brescia. Da allora ho deciso di rimanere per crescere professionalmente dato che l’isola di Maiorca è assai limitata in questo ambito”.
Il legame con la terra natia, però, resta indissolubile. “Tutta la mia famiglia vive in Spagna, divisa tra Maiorca e Barcellona: sono l’unico che ha cercato fortuna all’estero, ma quando mi è possibile torno a riabbracciare i miei cari”.
Sempre col sorriso per trasmettere alegría ovunque vada, Perello Andujar non ha dubbi su idoli ed ambizioni future. “Marcelo Bielsa è il mio numero uno: ho avuto la fortuna di vederlo con l’Athletico Bilbao all’aeroporto di Palma di Maiorca e gli ho dedicato la mia tesi di laurea. Sogno una chiacchierata con lui, magari davanti ad un bel pirlo bresciano. Per l’avvenire, invece, mi piacerebbe far diventare la passione calcistica un lavoro e per questo la mia formazione è in costante aggiornamento”.
Dopo la parentesi alla Castenedolese, la nuova avventura coi colori granata del Ghedi. “Sono contento e fiero del gruppo che ho a disposizione, c’è grande qualità, ma allo stesso tempo sono consapevole che i ragazzi possano crescere ancora tanto sotto ogni punto di vista. La società è seria, permette di lavorare serenamente ed ogni allenatore può portare la propria metodologia rispettando le linee guida prestabilite”.
Non può mancare un pensiero sulla non-qualificazione dei Campioni europei al Mondiale. “L’assenza dell’Italia fa molto strano, ma mi permette di muovere una critica alla FIGC e al modo di organizzare e gestire il settore giovanile del paese: non c’è fiducia nei giovani e questo comporta un livello di competitività assai basso per i calciatori italiani”.
Infine, Perello Andujar chiosa analizzando il percorso della sua Spagna in Qatar seguita, come da consuetudine, con fidanzata e gatto. “Sono molto deluso e dispiaciuto per l’eliminazione odierna, siamo usciti troppo presto dalla competizione più importante al mondo: avrei voluto tanto vincessimo, ma mi sarei aspettato una squadra più aggressiva e cattiva in entrambe le fasi di gioco. Tra le favorite penso ci siano Brasile, Francia ed Inghilterra, noi ci riproveremo nelle prossime manifestazioni perché abbiamo numerosi talenti cha lasciano ben sperare”.