Giuseppe Cesari: "In Champions emozioni uniche e giacche sudate, ma per ora preferisco lo Scudetto. Per il futuro sogno un centro sportivo e una fusione col maschile"

Abbiamo incontrato Giuseppe Cesari da primo della classe in Serie A e pronto a vivere l'emozione dei quarti di finale di Champions League. Mai così in alto. Eppure il presidente del Brescia Femminile è parso più che mai con i piedi piantati a terra. Parola d'ordine continuità, guai a fare il passo più lungo della gamba. In campo si può sognare, fuori bisogna progettare con passione e lungimiranza il futuro di una realtà meravigliosa che può crescere ancora.

"Sappiamo di essere forti – esordisce il 'pres' – ma non bisogna pensare mai di essere superiori. È un errore che abbiamo fatto l'anno scorso e che a volte abbiamo ripetuto anche quest'anno. Chi lotta per salvarsi gioca sempre col coltello tra i denti e quando ti presenti da capolista e squadra blasonata le avversarie danno ancora di più. Per noi è un problema mentale. Ho notato un atteggiamento diverso quando andiamo ad affrontare le grandi e le piccole. Il problema è che finisci per correre grossi rischi, quelli che un anno fa ci sono costati lo Scudetto. Abbiamo un grande tecnico, ma deve migliorare sotto l'aspetto motivazionale".

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