È una scelta forte quella presa dal Concesio, che darà il via ad articolate discussioni e che potrebbe fare scuola in provincia e non solo. In mattinata il club triumplino ha diffuso un comunicato ufficiale nel quale annuncia la decisione di giocare a porte chiuse le gare casalinghe del prossimo fine settimana di calcio giovanile.
“Dopo aver analizzato attentamente gli ultimi eventi avvenuti all’interno del centro sportivo – si legge nel documento firmato dal presidente Simone Terminini e dal direttivo – la società vieterà l’ingresso a tutti gli accompagnatori dei nostri tesserati in occasione delle gare di sabato 12 e domenica 13 aprile che riguardano l’attività di base e la fascia agonistica”.
Ingresso vietato, dunque, per mamme, papà, nonni, famigliari, amici e conoscenti, che dovranno limitarsi ad accompagnare bambini e ragazzi al campo per poi tornare a prenderli al termine delle partite. Spalti vuoti e sfide senza pubblico. “Vogliamo dare un segnale, pur consapevoli del danno che ci arrechiamo, ma è più importante salvaguardare i nostri valori, che impongono rispetto per le persone, gli ambienti e le cose” afferma la società, che lancia anche un monito per il futuro: “Se alla riapertura degli spalti dovessimo assistere nuovamente ad episodi spiacevoli adotteremo questo provvedimento per un periodo di stop più lungo. Consapevoli dei disagi creati a tutti, ma anche del fatto che questa iniziativa sia un atto profondamente educativo, confidiamo nella comprensione di tutti”.
Il massimo dirigente biancoblù, raggiunto telefonicamente, ci ha confermato tutta la sua frustrazione: “Siamo stanchi di atteggiamenti diseducativi. Ne sono accaduti sia sulle tribune sia in campo. Abbiamo deciso di intervenire sulle radici, ovvero i genitori, dando un segnale forte. Ogni partita è diventata occasione per lamentele, nervosismo e situazioni lontane dallo spirito di questo sport. Non va bene”.