“In questi due anni da sindaca mi hanno riferito di trattative in corso con fondi americani, a volte inglesi e altre cinesi. Tanti sentito dire che hanno attraversato la città. Ho invece incontrato più volte in questi mesi il presidente Cellino ma non mi ha mai prospettato vendite imminenti. Immagino lo farà quando la trattativa sarà concreta e reale. E allora la questione stadio inevitabilmente verrà affrontata. In merito alla cessione dello stadio nulla è cambiato, non ci sono novità. La perizia è stata commissionata ad una società esperta. Se ci saranno ragioni serie per rivalutarla le prenderemo in considerazione“, così ieri Laura Castelletti è intervenuta durante il consiglio comunale a Palazzo Loggia dove il futuro dello stadio (e del Brescia) è stato all’ordine del giorno.
Per Cellino lo stadio inoltre vale 6 milioni e non 16,8 come sancito invece dalla perizia commissionata nell’autunno 2023 dal Comune alla società Praxi: il presidente ha fatto così ricorso al Tar contro la valutazione. Il vicesindaco Federico Manzoni si stupisce: “Un ricorso al Tar si fa se si ritiene che siano stati lesi interessi legittimi. Ma la perizia è un atto interno del Comune, preparatorio all’avvio di una procedura di alienazione. Peraltro avevamo fatto la perizia perché Cellino inviò una stringatissima nota nella quale diceva di voler approfondire la possibilità di acquisto“.
La Loggia non ha intenzione di investire milioni sullo stadio. Ritiene che tocchi alla società, come avviene oggi in campo professionistico: “Qualora la società sia intenzionata a esperire altri canali, attraverso la legge stadi potrebbe avere una concessione per un arco talmente lungo da poter ammortizzare gli investimenti”, ha ricordato Manzoni stesso.