Migliori giovani 2026, puntata 7: Albert Kwetshu, Carpenedolo

Non è un bel momento per il Carpenedolo di Eccellenza. Nel girone C la squadra di Jadid ha perso contatto con le prime posizioni a causa di alcuni passi falsi negli scontri diretti dell’ultimo mese. Alcune assenze pesanti ed alcuni episodi che non hanno girato nel verso giusto non possono ridimensionare il valore di una rosa di primissima fascia. Non solo nei suoi top player, ma anche nei suoi giovani. Una delle certezze di questa stagione, ad esempio, è un esterno italo-camerunese del 2006 che si sta mettendo finalmente in vetrina dopo la gavetta fatta in squadre di categoria superiore, ma senza trovare continuità in campo. Una continuità che si sta meritando in rossonero.

Il profilo della settimana è Albert Kwetshu, un ragazzo cresciuto nella società dell’oratorio di Ghedi, paese che ha ospitato la sua famiglia emigrata dal Camerun, prima che fosse notato da club professionistici come Cremonese e Lumezzane. Arrivato a Carpenedolo da campione di Serie D (la passata stagione vestiva l’arancione Ospitaletto), il terzino destro sta macinando i chilometri che servono alla squadra per tenere un passo promozione. Pur con la strada ora leggermente in salita, l’esperienza potrà essere decisiva nel suo percorso di crescita.

Conosciamo meglio Albert, scorrendo la sua scheda di Identiquota.

 

LA SCHEDA

Nome: Albert.

Cognome: Kwetshu.

Soprannome: Lupo. Tutta colpa di Matteo Lucenti, l’anno scorso a Ospitaletto ha iniziato a chiamarmi Lupo e allora da lì anche il mister Quaresminini e tutti i giocatori hanno cominciato a chiamarmi così, per associarmi ad una sorta di “bestia”. C’era con me Omar Dieng che era un’altra quota e lui lo chiamavano Leone.

Nato il: 30 settembre 2006.

A: Brescia.

Nazionalità: italiana, camerunese.

Residenza: Verolanuova (Brescia).

Le mie origini, la mia terra: provengo da Ghedi, un paesino della bassa bresciana, ho sempre abitato in campagnola, al di fuori del centro del paese, ma fortunatamente era uno dei pochi luoghi del paese ad avere un campo da calcio dove poter giocare e quando ero piccolo mi sono sempre divertito con i miei amici su quel campo. I miei genitori provengono entrambi dal Camerun, ma sono in Italia da moltissimi anni.

Professione: studente.

Altezza: 185 cm.

Peso: 74 kg.

Piede forte: destro.

Ruolo: terzino destro.

Società di appartenenza: Carpenedolo (Eccellenza).

 

IL PERCORSO

Settore giovanile: ho cominciato a giocare nell’USO Ghedi, che era la società dove è iniziata tutto, poi sono passato all’US Cremonese all’età di 12 anni, dove ho svolto il mio percorso giovanile fino all’Under 17, dopodiché sono passato in prestito all’FC Lumezzane, dove ho svolto il mio anno in Primavera e dove ho ricevuto anche la prima convocazione in Serie C.

L’allenatore nel settore giovanile da cui ho imparato di più: l’allenatore nel settore giovanile da cui ho imparato di più è Christian Papalato quando ero alla Cremonese, l’ho avuto in Under 15. Lui attualmente allena il Sassuolo Under 17.

Esordio in prima squadra: Ospitaletto-Magenta, Serie D, stagione 2024-2025.

Carriera in prima squadra: 2024-2025 AC Ospitaletto (Serie D), 2025-2026 FC Carpenedolo (Eccellenza).

Il gesto tecnico preferito: la croqueta.

Un aspetto del mio calcio da migliorare: lettura aerea della palla.

Il numero di maglia a cui sono più legato: il 73, perché è l’anno di nascita della mia mamma Mireille.

 

FONTI D’ISPIRAZIONE

Squadra del cuore: Milan.

Il momento più bello da tifoso: quando il Milan vinse il suo attuale ultimo Scudetto.

Il ricordo più bello allo stadio: /.

Fonte di ispirazione: la prima volta che andai a San Siro da piccolo nel 2013 se non sbaglio, Milan-Atletico Madrid, era una notte di Champions League, che è la competizione che sogno da tutta la vita.

In campo assomiglio a: Caleb Okoli, giocatore del Leicester City, esteticamente.

La mia Top11 pro: 4-3-3, mister: Enzo Maresca. In porta Mike Maignan; in difesa partendo da sinistra metto Nuno Mendes, Thiago Silva, Sergio Ramos, Hakimi; a centrocampo metto Yaya Tourè, Kevin De Bruyne, Antoine Griezmann; in attacco come tridente da sinistra metto Neymar, CR7 e Riyad Mahrez.

La canzone che mi carica prima della partita: “Crazy” di Lil Baby.

L’accessorio di cui non posso fare a meno in campo: l’accessorio di cui non faccio mai a meno è il nastro per fare la fasciatura al polso.

Scarpe da calcio che indosso: Nike Phantom o Mercurial.

 

 

FUORI DAL CAMPO

Da bambino sognavo di: da bambino ho sempre sognato di fare il calciatore del Milan e di esordire in Champions League da capitano con quella maglia.

Se non fossi un calciatore sarei: un cestista.

Materia preferita a scuola: storia.

… e quella che proprio non mi entra(va) in testa: matematica.

Due chiacchiere al bar con: Rafael Leao.

Cena a lume di candela con: Federica Nargi.

Hobby nel tempo libero: guardare l’NBA.

Piatto preferito: bistecca e patate.

La mia pagina Instagram/Tik Tok preferita: /.

Formazione del fantacalcio/di Fifa: 4-3-3: Carnesecchi, Dimarco, Zanoli, Solet, Palestra, Nico Paz, Zaniolo, Kephren Thuram, Scamacca, Bonny, Addai.

Attività preferita senza smartphone: macchinate con i miei migliori amici.

In viaggio verso: Giappone, mi attira molto la cultura e la loro tranquillità.

Come mi vedo da qui a 5 anni (nella vita): mi vedo un uomo migliore che sa quello che vuole nella vita con idee chiare, con una laurea in Psicologia o Scienze Motorie.

 

IL MIO CALCIO

La macchinata ideale: la mia macchinata ideale sarebbe con Moise Kean, Rafa Leao e Noni Madueke.

Rituale pre-partita: nella camminata per entrare in campo, faccio sempre un salto in alto e due passi laterali.

La partita che non dimenticherò: Lumezzane-Vicenza, la mia prima convocazione nel mondo dei grandi in Serie C nel 2023-2024, è la più importante per me perché mi si è aperto un nuovo mondo; entrare in spogliatoio con i grandi, avere il mio cognome sul mio numero di maglia, per me era tutto nuovo e incredibile.

Il momento più difficile: fortunatamente non ho avuto momenti di difficoltà emotiva o caratteriale perché mi sono sempre fatto aiutare parlando dei miei problemi.

Il senatore bastonatore: Federico Peli ed Eros Pisano.

La partita che vorrei rigiocare: l’annata 2024-2025 con l’Ospitaletto, anche se ho vinto il campionato, è stata un’annata molto dura visto che non sono stato preso in considerazione dalla società, dunque ho giocato poche partite.

Il sistema di gioco che esalta le mie caratteristiche: 3-5-2 da quinto di centrocampo, chiudo sul secondo palo quando arrivano i cross, oppure il terzo di difesa che mi fa i lanci in profondità e mi manda sulla corsa.

Rigore al 90’ a favore della mia squadra: do il pallone a Cole Palmer.

Il compagno più forte con cui ho giocato: Nouroudine Faye è il compagno più forte con cui io abbia mai giocato, ci ho giocato insieme alla Cremonese ed è un calciatore completo che ha tutto, strappo palla al piede, tiro, dribbling e velocità.

L’avversario più forte che ho affrontato: Diego Sia dell’AC Milan, per anni è stato l’avversario più tosto che ho dovuto affrontare, mi ha stupito di lui la tranquillità con cui gioca e la facilità con cui gli escono certi dribbling.

Come mi vedo da qui a 5 anni (nel calcio): tra 5 anni mi vedo nel professionismo, in Serie C o Serie B, ma non mi pongo limiti.

La quota che consiglio: Tommaso Senatore, attaccante classe 2005 attualmente all’US Breno in Serie D.

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