dal Giornale di Brescia
Pasini, soddisfatto del cammino fino a qui?
«Abbiamo costruito un’ottima squadra, stiamo lavorando su tanti fronti. Ecco, forse ci aspettavamo di essere più vicini alla vetta».
Trentasei punti sono in linea con quanto preventivato in estate?
«Per il valore della rosa ci manca qualcosa. Il Vicenza domina, ma tredici punti di differenza sono tanti, troppi. Me ne sarei aspettati cinque in queste condizioni, magari. Detto ciò, noi dobbiamo sempre guardare in alto. Gli occhi restano puntati sul primo posto».
L’esonero di Diana è stato il momento più difficile per lei?
«Noi presidenti ci siamo abituati. Credo che Aimo abbia sofferto questa decisione, ma i molti problemi fisici hanno inciso sulle valutazioni. Dopo il Lumezzane abbiamo preso atto del fatto che qualcosa non girasse più. E abbiamo optato per il cambio».
Ora c’è Corini.
«Che è arrivato con entusiasmo. In lui e il suo staff vedo una piccola azienda: ognuno con il proprio ruolo, tutti preparatissimi. Va alzata la nostra organizzazione, a tutti i livelli, e sono convinto che con l’aiuto di Eugenio si possa fare».
Ora c’è il mercato: come pensate di muovervi?
«Il mister ci chiede di mettere dentro due o tre giocatori, all’incirca uno per reparto. La priorità in questo momento è la punta, perché davanti siamo più in difficoltà che altrove».
Lescano è un obiettivo concreto?
«Lo seguiamo, non lo nego, ma sudi lui ci sono anche altre squadre. L’Avellino lo ha pagato tanto, e quindi sarebbe un’operazione onerosa. Nulla da dire sul livello del giocatore, ovviamente».
Una finestrella aperta per il ritorno di Bisoli?
«Abbiamo anche altri nomi sul taccuino. So che lui tornerebbe volentieri, e so anche che c’è una certa pressione da parte della stampa perché torni a vestire questa maglia».
E Balotelli?
«Devo tutelare i valori di questa società, ho l’impressione che non li rappresenti. Mi dispiace, ma non mi convince».
Più in generale, comunque, cercate profili di livello.
«Che ci facciano fare un salto. Noi dobbiamo costruire pensando anche al prossimo anno. Il progetto è andare in serie B, Corini ha accettato la nostra proposta anche per questo. Se ci riusciremo quest’anno avremo fatto il miracolo totale, altrimenti ritenteremo il prossimo».
Cambiando tema, un altro dossier importante è quello del settore giovanile.
«Negli ultimi anni questa città ha perso la fiducia delle proprie famiglie, è nostro compito recuperarla. Investiremo, a partire dal centro sportivo, perché è fondamentale che anzitutto ci sia una casa da condividere. E questa è una promessa che faccio ai bresciani».
A proposito di centro sportivo: a che punto siete?
«Torbole sarebbe una buona base di partenza, ma è migliorabile, perché io immagino un centro più ampio. Siamo comunque in trattativa, abbiamo firmato un patto di riservatezza e non posso aggiungere molto altro. L’alternativa è il centro Rigamonti, nel quale abbiamo già un piede con le giovanili».
Avete in mente una data?
«L’idea potrebbe essere quella di entrarci l’anno prossimo, approfittando della pausa estiva».
E lo stadio?
«È una partita grossa, non ne ho ancora parlato col Comune. Ho visionato qualche progetto già esistente, siamo nell’ordine di decine di milioni di investimento per un impianto tra i 16mila e i 20mila posti che costano 3/4mila l’euro l’uno. Oggi non è una priorità».
Quando rivedremo la «V» sul petto?
«Ci stiamo lavorando. Mi auguro di poterla riportare sulla maglia la prossima stagione».
