Oggi a Tavagnacco, alle ore 15 (diretta Raisport 2), è una finale per il Brescia femminile. Perché otto turni al termine possono sembrare tanti per un campionato di calcio “normale”. Quello femminile non lo è. In un torneo diviso in tre tronconi – le candidate allo scudetto, le avversarie più dignitose e, la maggioranza, chi lotta per non retrocedere – Brescia è, da qualche anno, stabilmente nella prima fascia dopo aver evitato la retrocessione all’esordio non senza fatica. In questa stagione, la svolta dopo gli ultimi tre tentativi andati sempre a vuoto, con solo una Coppa Italia portata a casa nonostante gli sforzi economici della proprietà. Le ragazze di Milena Bertolini hanno superato sabato, contro il Como, il record trentennale di vittorie consecutive della Lazio di Carolina Morace. Asticella portata da 18 a 19. Numeri incredibili, da dittatura. Come quelli di bomber Daniela Sabatino, che viaggia a una media di 25 gol a campionato. Invece non bastano, per pensare di vincere a mani basse lo scudetto.
La supremazia sul territorio nazionale, evidenziabile dai distacchi extra large, è da condividere con Tavagnacco e Torres. Le prime sono in testa a pari merito con il Brescia e sono l'unica formazione ad aver sconfitto le leonesse (terza giornata). Ecco perché, in casa delle friulane, la sfida verità con un terzo di tricolore sul piatto. Chi la vincerà non potrà considerarsi al sicuro, perché restano da stanare le sarde, campionesse in carica ma 2 punti dietro al tandem di testa. Il secondo posto assicura la Champions. Traguardo ghiotto. Ora, però, non si accontenta più nessuno.