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A bocce ferme (finalmente), possiamo dirlo: stavolta, dopo due anni di totale immobilismo estivo (e invernale), con cessioni all'ordine del giorno ed acquisti solo immaginati ma mai portati a termine, è stato un mercato nel quale il Brescia è stato parte attiva e non passiva. Desideri dell'allenatore al centro, collaborazione con la società, mosse pianificate per tempo e buoni ritocchi finali senza l'ansia di completare tutto all'ultimo istante. Non ci sono scuse. Questa squadra è da play off e negarlo sarebbe offensivo soprattutto verso la precedente gestione, costretta ad arrangiarsi con quel poco che aveva. Non a caso, il fantasma di Calori da sabato echeggia e non poco nella testa di un Giampaolo infastidito da qualche coro ma forte di una fiducia quasi incontrollata presidenziale della quale il suo predecessore non ha mai goduto. |