Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, usò le stesse parole quando denunciò pubblicamente il via vai di presenze femminili che gravitava attorno al marito (ai tempi lo era ancora): "Ciarpame senza pudore". Ieri, circostanze diverse ma pur sempre di separazione si tratta, anche Stefano Polini con un comunicato stampa ha usato le stesse parole per spiegare la sua versione dei fatti in quel di Palazzolo.
Andiamo quindi a riportarvi i passaggi, molto duri, della sua presa di posizione contro Stefano Chiari: "È opportuno chiarire le circostanze che hanno portato alle dimissioni. L'allenatore è colui che assume la regia del lavoro tecnico, tattico, atletico e psicologico. A lui competono, in via esclusiva, la scelta della formazione da mettere in campo, dei giocatori in panchina e delle sostituzioni da effettuare durante le partite. Oltre a dover cambiare più volte il programma degli allenamenti per improvvisare amichevoli non condivise dal mio staff, nell'imminenza della partita con il Romagna Centro ho subìto un attacco verbale maleducato, improponibile e irrispettoso da parte di Chiari. Si è arrogato poteri non suoi, senza consultarsi con i dirigenti, per cacciarmi dallo spogliatoio. La motivazione? Non avevo inserito nell'undici iniziale i giocatori che lui voleva in campo. Ha screditato la mia figura: non ci sono mai stati accordi in merito. Il direttore sportivo si deve occupare dell'aspetto organizzativo ed amministrativo per conto della società: risponde alla dirigenza ma deve assistere l'allenatore, non la sua piccola scuderia di calciatori.
Il fatto ha generato quindi una situazione d'insostenibilità personale e professionale. Voglio prendere le dovute distanze da questo ciarpame senza pudore che manipola senza lode e senza personalità fatti e persone, con finalità meramente personali, che mortificano i valori che dovrebbero contraddistinguere lo sport. Ringrazio lo staff, fedele e integerrimo, che ha dato tutto in modo trasparente per la squadra e si è schierato senza pensare a tornaconti personali. E grazie a quasi tutti i miei giocatori onesti, che hanno manifestato affetto e vicinanza negli ultimi giorni".
Parole molto pesanti, scontro frontale. Ora si attende, al termine del silenzio stampa, la risposta della società che nel frattempo domani, a Forcoli (contro l'ultima in classifica), verrà guidata in panchina da un altro Chiari, Roberto, l'allenatore della Juniores.
Ermanno Franzoni resta l'erede designato per la successione, ma qualche dubbio nelle ultime ore ha iniziato a farsi largi nella testa del 'Franz', che vuole meditare con cura il suo rientro in panchina dopo due anni d'assenza. Non è una questione economica, ci sono ben altri aspetti sui quali il tecnico di Bovezzo, dopo una settimana a dir poco particolare, sta meditando. Il sì resta probabile, ma è meno scontato di quanto potesse sembrare sino a mercoledì sera, quando il Palazzolo è stato sconfitto in amichevole proprio dal Bovezzo.