Si era sparsa con insistenza la voce che fosse la settimana giusta per la grazia a Luca Paghera, squalificato il 22 ottobre per 2 anni ma pronto ad essere scagionato in modo definitivo dopo che la società (il giocatore pagò, in quanto capitano, per un calcio all’arbitro assestato da una persona non identificata) ha presentato alla Procura Federale il nome del reale colpevole. Non c’è però il suo nome nel comunicato del giorno, ricco invece di sanzioni ai danni del Cazzagobornato e del Navecortine: i primi, dopo le 3 espulsioni con il Ghedi, dovranno rimanere senza Dalola e Mandelli per 4 e 3 giornate (un turno, previsto, anche per Frusconi). La società franciacortina dovrà inoltre pagare una multa di 250 euro, peggio è andata al Sellero (390 euro, causa materiale pirotecnico sugli spalti). A Nave, invece, 3 turni di stop per Turra e un mese e mezzo di squalifica per il massaggiatore Filippo Borra, reo di aver colpito un avversario.
Autore: Bruno Forza
DOPPIA CIFRA, Demis Danesi e i suoi gol per il Coccaglio: “Darei tutto per mister Raineri. Domenica la mia rete più bella di sempre, ma ne ho fatte tante pesanti…”
10 reti, anche se gioca con la maglia numero 7 che, Shevchenko a parte, non è mai stata quella dei grandissimi bomber. Demis Danesi è la stella dell’Unitas Coccaglio, ancora in corsa in Coppa Lombardia e a metà classifica in campionato. Doppia Cifra, la rubrica dedicata ai cannoniere che tagliano il prestigioso traguardo (in anticipo…), stavolta passa da lui. Ancora abbastanza giovani, ma con alle spalle sufficiente calcio da poter raccontare.
Questa la scheda che ha compilato il protagonista della settimana:
Da Baggio e Maradona alle panchine della provincia: Filippini, Rizzardi e tanti altri, campioni diventati dilettanti nella loro seconda vita sportiva
C’è chi ha giocato insieme a Maradona, ma allena una squadra di ragazzini in Terza Categoria a Castiglione delle Stiviere. E’ Ivan Rizzardi. Chi ha duettato con Rivera e respirato il profumo di una finale di Coppa dei Campioni a Roma, in un Olimpico da tutto esaurito, mentre adesso si accontenta delle tribune di Dello, dove guida l’Atletico. Il suo nome è Francesco Vincenzi. Un pupillo di Zeman a Foggia, Giordano Caini, è mister dell’Odolo (Seconda Categoria); l’uomo che da giovane faceva restare in panchina Pirlo, nella Primavera del Brescia, è invece il tecnico del Calcinato. Il paese di Stefano Tagliani, del resto il pallone è rotondo e somiglia a volte al Gioco dell’Oca.
Il dato – Urago Mella e Nuova Valsabbia, una stagione sull’altalena
Saturno contro. Per chi crede che influssi astrologici influenzino la nostra esistenza, la condizione in cui ci si trova ad avere “Saturno contro” coincide con quel periodo nel quale va tutto storto, che porta cambiamenti negativi, dal quale è difficile uscire se non con un nuovo rimpasto astrale. Forze contrarie che si attribuiscono al pianeta con gli anelli inciderebbero, negativamente, sulle nostre azioni, traducendosi in grosse limitazioni e karma avverso. Ora, non sappiamo se ad Urago Mella ed in Valle Sabbia si dia del tu alla materia astrologica, ma ipotizziamo che l’andamento della stagione in corso delle due squadre dilettanti di paese possa aver portato in entrambi i casi, anche per un solo istante, a guardare al cielo chiedendo spiegazioni.
Adriano Bacconi coinvolto nel tentativo di truffa all’Inter e a Baggio? L’interessato smentisce: “Già chiarita la mia posizione. La mia risoluzione del contratto con l’Inter non c’entra”
Top Player, Eccellenza: Lorenzi usa la testa, prestazioni d’autore per Paghera e Mattei, sul podio anche Mazza e Botturi
Il piano della Lega: Rigamonti e Invernici, uno scambio di “clienti” per portare il calcio in via Maggia
Barattare il Rigamonti per l‘Invernici, il calcio per il rugby. Mompiano e via Maggia a scambiarsi i normali “clienti”. E’ il piano della Lega Nord per uno stadio che verrebbe utilizzato anche per concerti ed eventi ma non terrebbe più di 15-20 mila spettatori. Oltre a una funzionalità logistica (vicina all’uscita Brescia centro e servita dalla metropolitana) “consentirebbe – spiega il Carroccio – a differenza della zona Fiera di via Caprera, di non richiedere triangolazioni con i privati”.
Terza Categoria, il borsino: il Real Borgosatollo resta in corsa, la Pedrocca non molla, Retroscena in caduta libera
Serie B, torna l’incubo play off: si faranno? La fuga del Pescara mette a rischio gli spareggi, anche per il Brescia
Ad oggi, i play off si farebbero. E il Brescia, con merito, sarebbe incluso con merito nelle 6 squadre ammesse (dalla terza all’ottava) alla post season: affronterebbe il Cesena nei quarti, eventualmente in semifinale poi il Pescara. E’ proprio agli abruzzesi, però, che bisogna iniziare a guardare (e gufare) per evitare che una fuga a tre con Cagliari e Crotone impedisca la disputa dei play off stessi. Per le rondinelle, una situazione già vissuta: nel 2006-07, dopo una straordinaria rimonta, la squadra di Cosmi arrivò sesta ma il Genoa, terzo, con 11 punti di vantaggio sul Piacenza (quarto), ottenne la promozione diretta senza l’appendice degli spareggi. Ricordate poi il 2012-13? Per mesi, si pensò che Sassuolo, Verona e Livorno avrebbero ripetuto quando accadde a Juventus, Napoli e Genoa. Il margine della terza sulla quarta rimase sempre superiore ai 9 punti, fino all’ultima giornata quando una serie di risultati favorevoli qualificò il Brescia all’ultimo istante – perse poi con il Livorno nella doppia sfida, finì 1-1 sia all’andata sia al ritorno – e costrinse i toscani all’appendice, poiché sull’Empoli ebbero solo 7 lunghezze di vantaggio.
Pasini e Cavagna, sentimenti contrapposti: “E’ la migliore Feralpisalò di sempre, vogliamo rimanere lì”, “Deluso da chi non è partito, ma in estate ho lasciato decidere gli altri”
Sentimenti contrapposti. Da una parte la Feralpisalò che viaggia con il vento in poppa, seconda a 4 punti dal Cittadella capolista. A -4, quindi, dalla Serie B. Parola diventata tabù per le dichiarazioni ufficiali, ma pensiero stupendo nella testa di dirigenti, allenatori e giocatori. Dall’altra il Lumezzane, sempre costretto a non affogare in un mare tempestoso, con una classifica precaria e numerose contraddizioni. Non ultima, quella del mercato conclusosi lunedì: doveva essere rivoluzione, lo è stata parzialmente. Gli “epurati” sono rimasti a disposizione di Nicolato.