Il Brescia? “Di Lotito e Galliani”; lo dicono le intercettazioni

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Non bastasse la notizia, già infausta, del coinvolgimento possibile del Brescia nel caso calcioscommesse (qualora fosse accertato, non sarebbe possibile il ripescaggio da regolamento), le intercettazioni emerse per lo sviluppo dell’indagine e rese note nel pomeriggio lasciano trapelare una conversazione telefonica tra Vittorio Galigani, editorialista del sito Tuttolegapro.com e già ds di diverse squadre professionistiche, e il direttore sportivo dell’Aquila Ercole Di Nicola. Emerge il nome del Brescia, da poco rilevato da Profida al momento della telefonata.

Guido Bertoni dirà addio dopo Polpenazze, ecco l’intervista a uno dei portieri che più hanno lasciato il segno. Una lucida disamina sul nostro calcio, rivelazioni, aneddoti e molto altro

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In molti anni di onorata carriera, Guido Bertoni ne ha viste tante. La sua scelta di abbandonare il calcio giocato era prevedibile, anche se immaginarlo lontano dalla sua porta nelle domeniche di campionato risulta piuttosto complicato: “Da qualche anno convivo con più di qualche acciacco”, spiega l’estremo difensore, “e anche per questo motivo ho deciso di appendere le scarpe al chiodo. I dolori alla schiena mi hanno condizionato nell’ultimo periodo, ha inciso anche l’infortunio alla testa patito a dicembre. Ho voluto chiudere al top o quantomeno potendo dare sempre il massimo. Inoltre da sei anni ho iniziato un percorso da allenatore che vorrei portare avanti in maniera sempre più professionale. Giocare la domenica mi preclude la possibilità di ambire a panchine di un certo tipo.” 
 
Ma andiamo con ordine, partendo dagli inizi di un bambino nato con il pallone nella culla: “Sono cresciuto in una famiglia dove il calcio ha sempre avuto un ruolo fondamentale, mio padre era un portiere, mentre i miei fratelli giocavano fuori. Io ho iniziato facendo l’ala sinistra, poi un giorno a sette anni mi presentai all’allenamento del Villa Carcina vestito da portiere. Il completo me l’aveva dato mio padre dal suo negozio di abbigliamento sportivo. Al Villa sono rimasto poco, passando praticamente subito alla Voluntas. Dalla porta non sono più uscito.” 
 
L’avventura con la Voluntas, e poi di conseguenza con il Brescia, vive di alti e bassi: “L’unico rammarico della mia carriera è quello di non essermi giocato al meglio le mie chances di entrare nel professionismo. Facevo parte della covata che poi vinse il torneo di Viareggio, con i vari Baronio, Tagliani, lo stesso Pirlo ogni tanto si allenava con noi. Qualche anno fa incontrai Aimo Diana in un locale alle due di notte e mi disse che ero stato proprio stupido a fare il matto quando bisognava tener duro per fare il grande passo, mentre lui probabilmente aveva fatto il contrario. In tal senso essere valtrumplino e vivere l’adolescenza in un certo modo non mi ha aiutato, forse ,scherzando ma neanche troppo, posso dire che se avessi conosciuto prima mia moglie sarei stato facilitato ad avere più equilibrio.”
 
La carriera tra i dilettanti è però stata di livello assoluto: “Questo in qualche modo mi ha sempre consolato, considerando che se fossi diventato professionista potevo rischiare di non avere la splendida famiglia che ho adesso, oppure di non instaurare rapporti umani significativi del quale sono molto orgoglioso. Ritengo poi che fare il “dilettante” sia piuttosto difficile. E’ una passione che richiede tantissimi sacrifici, si dà molto e a volte si riceve poco. Di questi tempi poi con il rischio di infortunarsi gravemente si rischia di compromettere il proprio posto sul lavoro, dato che ad esempio con una lesione del crociato bisogna stare a casa per un paio di mesi e sono poche le ditte che te lo permettono. Sono fiero della carriera che ho fatto in questo mondo.” 
 
Una carriera che ha preso il volo partendo da Bedizzole: “Resterò eternamente grato a quella piazza, mi ha fatto crescere come portiere e come uomo. L’ambiente è ideale per fare calcio, familiare e senza troppe pressioni quando le cose vanno male. Posso dire di avere tanti conoscenti nel calcio, a Bedizzole invece grandi amici. Giocando in Eccellenza con mister Inverardi ho avuto la possibilità di affacciarmi a certi tipi di palcoscenici, tanto da meritare la chiamata del Darfo.” 
 
In neroverde il trionfo cui Bertoni è più legato: “Il 2006 è stato un anno davvero intenso per me, avevo subito la perdita di mia madre, mentre a luglio mi sarei sposato. La conquista di quel campionato di Eccellenza mi ha dato grande consapevolezza, inoltre con ansia attendevo la vetrina della Serie D e credo di aver dimostrato il mio valore anche in quella categoria.”
 
Sfruttando la dote che un portiere deve sempre avere: “Il coraggio. Senza quello non si va da nessuna parte. Il ruolo è un nostro dove avere personalità è fondamentale, più importante anche dell’aspetto tecnico. Io da quel punto di vista avevo alcune lacune, ma con voglia e dedizione ho rimediato, mentre il coraggio, forse anche aiutato dalla genetica, non mi è mai mancato. Per fortuna, perchè ci si può lavorare, ma di certo non puoi comprarlo all’Esselunga.”
 
Tra i colleghi Bertoni non ha dubbi: “Ho sempre ammirato l’umiltà di Frusconi, durante la stagione magari non ci sentiamo spesso, mentre in estate ci sono più occasioni per vederci di persona. C’è un rispetto reciproco molto profondo ed è una cosa di cui vado orgoglioso. Se devo indicare invece l’attaccante più temibile faccio fatica, forse perchè i più forti hanno sempre giocato con me. Rossetti e Sigalini erano uno spettacolo anche in allenamento, aver avuto l’opportunità di giocare insieme a giocatori di questo calibro è stato un grande piacere.”
 
L’estremo difensore valtrumplino ha indubbiamente le carte in regola per esprimere un pensiero sull’intero movimento calcistico: “Rispetto al recente passato, il livello generale si è abbassato e non poco. Oggi viene data la possibilità a giocatori mediocri di giocare in Lega Pro, ed è una catena che si trascina fino ai dilettanti. Non si guarda più il valore calcistico, ma solo la carta d’identità. L’aspetto paradossale è che queste regole ad hoc fanno solo il male dei giovani e stanno rovinando un intero sistema. Porto a esempio le parole di un amico classe 1959 che da tempo gioca negli Amatori: mi ha detto che ha perso voglia e divertimento di giocare, perchè certi ragazzi degli anni Novanta, un tempo quote ad esempio in Eccellenza, dopo il crollo delle loro illusioni hanno perso la passione per un certo tipo di calcio e sono finiti negli Amatori, chiaramente dominando dal punto di vista atletico e della corsa. Andrebbe effettuato un cambiamento di norme, ma purtroppo chi governa il nostro calcio è totalmente inadeguato al ruolo e soprattutto occupa le stesse poltrone da troppo tempo. Si parla tanto di allenatori superati, ma ad aggiornarsi e a fare corsi dovrebbero essere principalmente questi dirigenti incompetenti.”
 
Come detto, Bertoni ha da tempo iniziato un percorso in panchina: “Alleno gli esordienti del Lumezzane e mi piacerebbe provare a scalare qualche categoria. Sono ambizioso e non lo nascondo, essendo ora completamente libero nei week end posso anche puntare a qualcosa di più impegnativo. Sono molto legato al Lumezzane, essendo la società del paese in cui risiedo da anni e spero che i valgobbini riescano a centrare la salvezza. La differenza tra professionismo e dilettanti nel settore giovanile è un abisso, anche se in ogni caso la mia prerogativa è restare qui. Starà poi al Lumezzane fare le proprie scelte.”
 
Per chiudere in bellezza il percorso da giocatore invece resta solo un obbiettivo: “Ci tengo a dire che sono davvero orgoglioso del fatto che mi appresto a disputare Polpenazze per la ventesima volta con il Resto del Maury. Ciò che è stato fatto in questi anni è strepitoso, al di là delle quattro vittorie, anche se speriamo di regalare al Maury pure il quinto. Se lo merita senza ombra di dubbio.” La ciliegina su una torta già parecchio gustosa e ricca di sapori.

Mercato, Marco Romanini al Telgate con Chiari. Barbieri resta al Valgobbia, Grazioli al Nave (che punta Bettinsoli). Doppio colpo Ome, Serena all’Urago, aste per Frassine e Triglia, fusioni in Valle e a Concesio

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Giorni caldi per il mercato dilettanti, che sta per regalare i primi grandi botti estivi soprattutto per alcuni big. Uno sta per accasarsi, è Marco Romanini. Resterà fuori provincia (purtroppo), scegliendo insieme al compagno Dalola il nuovo Telgate (fusosi col Palazzolo) dove le ultime, fresche, voci danno Stefano Chiari come direttore sportivo. Fosse così, come sembra, nessun ritorno all’Atletico Rivoltella ex Montichiari. Altri due addii che stavano delineandosi restano invece solo virtuali: Barbieri resta il bomber del Valgobbiazanano, Gianandrea Grazioli sarà ancora l’allenatore del Navecortine e punta Bettinsoli (verso il no alla Vighenzi per l’eccessiva distanza da casa) e Ferraro. Possibile anche il ritorno di Fiorani.

Clamorosa decisione delle calciatrici: niente finale Brescia-Tavagnacco sabato in Coppa Italia se non si dimette Belloli

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Serviva una decisione forte, per certi versi clamorosa, dopo la presa di posizione già netta e decisa dello scorso weekend. Ed è arrivata. “Fin quando Belloli non si dimetterà, non ci sarà nessuna finale di Coppa Italia“, così le calciatrici hanno dichiarato oggi in una nota che rinvia quindi, e forse annulla, la sfida in programms sabato ad Abano Terme tra Brescia e Tavagnacco. Lo rendono noto Aic e Aiac.

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Campionati Nazionali Universitari: beffa per il Cus Brescia, sconfitto ai rigori da L’Aquila. Finisce la corsa per l’oro

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E’ iniziata male, ma soprattutto con tanta sfortuna, la corsa del Cus Brescia nelle finali nazionali universitarie in corso a Salsomaggiore Terme (Parma). Nella prima gara del torneo, già da “dentro o fuori” almeno per la corsa alla medaglia d’oro, i bresciani – vincitori nel 2013 – sono stati sconfitti ai rigori da L’Aquila dopo che i tempi regolamentari erano finiti sul punteggio di 2-2.

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Memorial Bertuzzo-Nova: si assegna per la seconda edizione la “Supercoppa dell’Oglio” ad Allievi e Giovanissimi

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Venerdì prossimo, 22 maggio, a Castelli Calepio  (Bergamo) presso l’impianto di Cividino (via Ferrucci), si svolgerà la seconda edizione del memorial dedicato ad Ezio Bertuzzo e Chico Nova: il trofeo metterà in palio – come è stata ribattezzata – la “Supercoppa dell’Oglio” delle categorie Giovanissimi e Allievi provinciali. Alle ore 18.45 i Giovanissimi del Caprino, che hanno conquistato il titolo di campione provinciale della delegazione di Bergamo (successo per 3-1 nella finale con la Zanconti Treviglio), affronteranno i parietà della Castenedolese che si sono aggiudicati il titolo di campione provinciale Giovanissimi per la delegazione di Brescia (battuto 1-0 il S. Andrea Concesio in finale). Alle 20.30 sarà invece il turno della sfida Allievi: a contendersi il trofeo, il San Paolo d’Argon, vincitore del titolo provinciale Allievi Bergamo (vittoria per 2-1 nella finale col Brusaporto), e l’Atletico Offlaga, che ha conquistato il titolo provinciale Allievi per Brescia (1-0 al Vobarno nella finalissima). Intorno alle 22.15 sono previste le premiazioni.

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Calcio scommesse: potrebbe esserci anche il Brescia tra le società indagate, partite incriminate pure in Serie B

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Per ora sono solo voci, ma secondo diverse agenzie di stampa ci sarebbero anche 4 squadre di Serie B al centro della maxi inchiesta sul calcio scommesse che stanotte ha portato a 50 persone arrestate con più di 30 squadre coinvolte. Tra queste, purtroppo, ma è tutto da verificare, anche il Brescia insieme a Crotone, Livorno e Catania. In galera sono finiti oltre 15 calciatori, 6 presidenti di società sportive 8 dirigenti sportivi, allenatori, direttori generali, 10 “finanziatori” (scommettitori italiani, maltesi, del Kazakistan, della Russia, Cinesi e Serbi). Tutto è partito da una indagine su un capo bastone della Nrangheta, Pietro Iannazzo che aveva interessi sulla squadra di calcio Neapolis e, seguendo lui, hanno scoperto questo grande giro nazionale ed internazionale sui campionati di calcio italiano dilettanti e Lega Pro (alcune anche di serie B), tra cui anche la Pro Patria che sabato affronterà il Lumezzane nei play out per non retrocedere nei dilettanti.

Giovanili, trofeo Bresciaoggi: l’Orsa Trismoka prova a riscrivere la storia contro la Verolese, mentre il Darfo attende la propria avversaria. Sabato gran finale di Esordienti e Pulcini

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Sarà Orsa Trismoka-Verolese la finale del trofeo Bresciaoggi per la categoria Juniores. Sul neutro di S.Zeno, infatti, le due formazioni si sono sbarazzate rispettivamente 2-1 della Villanovese e 2-0 della Bagnolese. Nell’ultimo atto, in programma sabato 30 maggio, la Verolese, dopo aver eliminato nei quarti i favoriti della Rigamonti Castegnato, proveranno a togliere lo scettro ai campioni in carica che, a loro volta, cercheranno uno storico bis. Tra i Giovanissimi la prima finalista è il Darfo Boario che ha la meglio 5-4 ai rigori (2-2 i regolamentari) sulla Pavoniana e ora aspetta la vincente di A.Travagliato-Vallecamonica che si giocherà domenica 24 maggio. Stesso data per le semifinali Allievi Darfo Boario-Capriolese e Cellatica-A.Travagliato. i primi in ordine di tempo a scendere in campo saranno però Pulcini e Esordienti che sabato 23 a Castegnato daranno vita ai quadrangolari finali che incoroneranno le vincenti dell’edizione 2015.

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Angelo Orlandini, il tenore dei ds bresciani: “Fare la voce grossa può servire. La priorità è mantenere l’armonia nello spogliatoio”

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Famiglia e calcio. La vita di Angelo Orlandini poggia su queste fondamenta, tra sacro e profano, tra gli affetti e quelle relazioni speciali nate dalla passione per il pallone, l’attrezzo del mestiere al quale si dedica nel ruolo di direttore sportivo da 13 anni. “Vivo a Nuvolera dal 1995, ma se non fosse per il calcio non conoscerei nessuno. Non sono un tipo da bar”.

Meglio il salotto di casa e la sua collezione di 100 dischi, dove oltre ai ritmi vivaci della musica romagnola fa spesso risuonare le corde vocali di Giuliano Pavarotti e Mario Del Monaco, gente dalla voce grossa, qualità che un direttore sportivo deve possedere: “Ci vogliono il bastone e la carota. La priorità deve essere sempre l’armonia all’interno dello spogliatoio, dove prima contano gli uomini, poi i calciatori. Un ds deve sempre tenere presente questo comandamento, dare tutto per i suoi giocatori ma allo stesso tempo fare rispettare le regole con scelte che a volte possono anche essere impopolari”.

Giovanili, regionali e provinciali: festa per tante, lacrime per poche. Tutti i verdetti della stagione di Juniores, Allievi e Giovanissimi

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REGIONALI

JUNIORES A
Rigamonti Castegnato eliminata in semifinale
Palazzolo retrocesso nel campionato regionale B
JUNIORES B
Gir D: Adrense sconfitta nel play off promozione
Gir E: Navecortine sconfitta nel play off promozione
Ospitaletto e Vobarno retrocesse nel campionato provinciale

ALLIEVI A
N.Verolese e Pro Desenzano retrocesse nel campionato provinciale
ALLIEVI B
Cellatica e Atl.Montichiari promosse nel campionato regionale A
Adrense, Ciliverghe e Ghedi in graduatoria per il ripescaggio

GIOVANISSIMI A
M.Rigamonti retrocesso nel campionato provinciale
GIOVANISSIMI B
Adrense e Ciliverghe promosse nel campionato regionale A
Vallecamonica, Pavoniana, Atl.Montichiari e Orceana in graduatoria per il ripescaggio

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