Belloli, a vergogna si aggiunge vergogna. Due esposti per molestie sessuali a suo carico, ma non si dimette. Domani pronta la mozione di sfiducia

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A vergogna si aggiunge vergogna. Non bastavano le accuse alla calciatrici. Felice Belloli, atteso oggi a dimissioni che invece non ha presentato, ha ricevuto invece – secondo quanto viene riferito a Calciobresciano.it da fonti dirigenziali, ne scrive anche il portale Soccer Life – due esposti alla Procura Federale per molestie sessuali sul lavoro nei confronti di una dipendente e una collaboratrice della Lnd. Proprio una delle due donne a Soccer Life ha rivelato: “Ho avuto il coraggio di denunciare anche per chi il coraggio non l’ha avuto. Ho confermato e raccontato delle sue squallide battute di sesso e di quante volte abbia offerto a tante il suo uccello Pasquale” (……..).

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Categorie: Femminile

Torneo delle Regioni 2015, dieci giorni al via per un’edizione che si preannuncia scoppiettante. Ecco i pronostici di Calcio Bresciano

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Meno 10 e sarà spettacolo. Mancano solamente dieci giorni al via del Torneo delle Regioni in programma in Lombardia dal 30 maggio (giorno d’arrivo delle squadre) al 6 giugno. E Brescia, come anticipato da calciobresciano.it parecchie settimane fà, sta ultimando i preparativi per ospitare oltre 40 partite, compresa la finale del Futsal femminile nella giornata conclusiva alle 10.30 a Castenedolo. Brescia che nei gironi eliminatori ospiterà il girone E composto da Lombardia, CPA Trento, Umbria e Sardegna per le categorie maschili e il girone D (Lombardia, CPA Trento, Umbria) per il calcio a 11 femminile, mentre nelle gare ad eliminazione diretta la nostra provincia si concentrerà sulle sfide in rosa. Lombardia, Toscana, Veneto e Lazio sono, come sempre, le maggiori indiziate alla vittoria nelle varie categorie, ma ogni edizione è caratterizzata da almeno un’outsider che conquista l’ambito trofeo. Ultime in ordine cronologico il calcio a 11 femminile dell’Emilia Romagna e gli Allievi dell’Abruzzo che lo scorso anno si sono aggiudicate a sorpresa il titolo di categoria.

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Panchine: Pelati e Manini, per il sì a Orsa e Governolese questione di ore. Ma il Lograto sogna la Prima e tenta il colpo. Avanza resta al Ghedi, a Valtrompia torna un Assisi presidente

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Alcune delle panchine più calde, ai vertici della Promozione, stanno per conoscere i loro nuovi (o vecchi) padroni. La scelta più attesa è quella dell’Orsa Trismoka, che continua a puntare forte su Ivan Pelati. A ore è attesa la decisione finale del tecnico che dovrebbe lasciare dopo due anni la Verolese: il club al suo posto potrebbe puntare su Gandini promuovendolo dalla Juniores. Non è più invece nella lista dei papabili per i sebini Roberto Avanza: resta a Ghedi, dopo essere subentrato a stagione in corso a Scarpellini, che resterà invece a Romanengo dove ha fatto molto bene dal suo arrivo questo inverno. Sul fronte Pelati, attenzione al forcing del Lograto: intende rilevare la Prima Categoria che l’Unica lascerà vacante in caso di fusione con il Vallecamonica. Non lascerà nulla d’intentato per convincerlo, con un progetto ambizioso. Se saltasse la firma con l’Orsa, ipotesi Sana a Iseo.

Lotito: “Io padrone del Brescia? Non so manco dove sta…”

lotito

Ieri le intercettazioni emerse nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse tra cui quella clamorosa, non legata strettamente all’indagine, in cui si faceva intendere che a capo del nuovo Brescia, guidato da Sagramola con alle spalle Profida e l’aiuto di Infront, ci fosse Claudio Lotito insieme ad Adriano Galliani.

La risposta del presidente della Lazio, dalle colonne del Corriere della Sera, oggi non si è fatta attendere:

Promozione, 9 mesi dopo: le nostre previsioni ad agosto e la realtà a maggio. Presi vincitori e retrocesse, 3 delusioni su tutte e sorpresa Navecortine

vobarno festa promozione

Adesso che il campionato è terminato, con solo 5 squadre bresciane ancora impegnate nei play off, si può schiacciare il tasto Rewind e verificare quante delle previsioni stilate dal nostro sito a fine agosto erano state indovinate. Senza paura di ammettere i nostri errori e senza elogiarci per averci preso su alcune cose: i pronostici li sbaglia solo chi li fa.

Padenghe, Trofeo Esquisito pronto al via: i 4 gironi e il calendario della prima giornata

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Il secondo Trofeo Esquisito è pronto al via e ci sarà anche la squadra di Calciobresciano.it tra le iscritte, in sinergia con l’Atletico Simone che ha vinto il Fantacalcio Bresciano. In panchina quindi, insieme al nostro staff, ci sarà mister Gianluigi Angarano cui spetta il compito in queste ore di allestire una squadra competitiva e il più vicina possibile a quella con cui ha vinto il nostro gioco. Lunedì è stato effettuato il sorteggio e sempre lunedì, ma della prossima settimana, scatterà il torneo con la prima giornata.

Di seguito, tutti i gironi e le prime partite in programma (ce ne saranno 4 ogni sera):

Roberto Baggio a Bresciaoggi: “La Lega Pro che dispiacere, ma con questa tifoseria si può rinascere”

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E’ sembrato un destino beffardo, anche a noi che l’abbiamo rimarcato sulla nostra pagina Facebook, che il Brescia retrocedesse in Lega Pro il 16 maggio 2015, 11 anni esatti dopo l’addio al calcio di Roberto Baggio. Proprio il Divin Codino, attraverso le pagine di ‘Bresciaoggi’, ha rivolto il suo saluto ai tifosi bresciani che soffrono per la scivolata in Lega Pro. Come lui.

Il Brescia? “Di Lotito e Galliani”; lo dicono le intercettazioni

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Non bastasse la notizia, già infausta, del coinvolgimento possibile del Brescia nel caso calcioscommesse (qualora fosse accertato, non sarebbe possibile il ripescaggio da regolamento), le intercettazioni emerse per lo sviluppo dell’indagine e rese note nel pomeriggio lasciano trapelare una conversazione telefonica tra Vittorio Galigani, editorialista del sito Tuttolegapro.com e già ds di diverse squadre professionistiche, e il direttore sportivo dell’Aquila Ercole Di Nicola. Emerge il nome del Brescia, da poco rilevato da Profida al momento della telefonata.

Guido Bertoni dirà addio dopo Polpenazze, ecco l’intervista a uno dei portieri che più hanno lasciato il segno. Una lucida disamina sul nostro calcio, rivelazioni, aneddoti e molto altro

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In molti anni di onorata carriera, Guido Bertoni ne ha viste tante. La sua scelta di abbandonare il calcio giocato era prevedibile, anche se immaginarlo lontano dalla sua porta nelle domeniche di campionato risulta piuttosto complicato: “Da qualche anno convivo con più di qualche acciacco”, spiega l’estremo difensore, “e anche per questo motivo ho deciso di appendere le scarpe al chiodo. I dolori alla schiena mi hanno condizionato nell’ultimo periodo, ha inciso anche l’infortunio alla testa patito a dicembre. Ho voluto chiudere al top o quantomeno potendo dare sempre il massimo. Inoltre da sei anni ho iniziato un percorso da allenatore che vorrei portare avanti in maniera sempre più professionale. Giocare la domenica mi preclude la possibilità di ambire a panchine di un certo tipo.” 
 
Ma andiamo con ordine, partendo dagli inizi di un bambino nato con il pallone nella culla: “Sono cresciuto in una famiglia dove il calcio ha sempre avuto un ruolo fondamentale, mio padre era un portiere, mentre i miei fratelli giocavano fuori. Io ho iniziato facendo l’ala sinistra, poi un giorno a sette anni mi presentai all’allenamento del Villa Carcina vestito da portiere. Il completo me l’aveva dato mio padre dal suo negozio di abbigliamento sportivo. Al Villa sono rimasto poco, passando praticamente subito alla Voluntas. Dalla porta non sono più uscito.” 
 
L’avventura con la Voluntas, e poi di conseguenza con il Brescia, vive di alti e bassi: “L’unico rammarico della mia carriera è quello di non essermi giocato al meglio le mie chances di entrare nel professionismo. Facevo parte della covata che poi vinse il torneo di Viareggio, con i vari Baronio, Tagliani, lo stesso Pirlo ogni tanto si allenava con noi. Qualche anno fa incontrai Aimo Diana in un locale alle due di notte e mi disse che ero stato proprio stupido a fare il matto quando bisognava tener duro per fare il grande passo, mentre lui probabilmente aveva fatto il contrario. In tal senso essere valtrumplino e vivere l’adolescenza in un certo modo non mi ha aiutato, forse ,scherzando ma neanche troppo, posso dire che se avessi conosciuto prima mia moglie sarei stato facilitato ad avere più equilibrio.”
 
La carriera tra i dilettanti è però stata di livello assoluto: “Questo in qualche modo mi ha sempre consolato, considerando che se fossi diventato professionista potevo rischiare di non avere la splendida famiglia che ho adesso, oppure di non instaurare rapporti umani significativi del quale sono molto orgoglioso. Ritengo poi che fare il “dilettante” sia piuttosto difficile. E’ una passione che richiede tantissimi sacrifici, si dà molto e a volte si riceve poco. Di questi tempi poi con il rischio di infortunarsi gravemente si rischia di compromettere il proprio posto sul lavoro, dato che ad esempio con una lesione del crociato bisogna stare a casa per un paio di mesi e sono poche le ditte che te lo permettono. Sono fiero della carriera che ho fatto in questo mondo.” 
 
Una carriera che ha preso il volo partendo da Bedizzole: “Resterò eternamente grato a quella piazza, mi ha fatto crescere come portiere e come uomo. L’ambiente è ideale per fare calcio, familiare e senza troppe pressioni quando le cose vanno male. Posso dire di avere tanti conoscenti nel calcio, a Bedizzole invece grandi amici. Giocando in Eccellenza con mister Inverardi ho avuto la possibilità di affacciarmi a certi tipi di palcoscenici, tanto da meritare la chiamata del Darfo.” 
 
In neroverde il trionfo cui Bertoni è più legato: “Il 2006 è stato un anno davvero intenso per me, avevo subito la perdita di mia madre, mentre a luglio mi sarei sposato. La conquista di quel campionato di Eccellenza mi ha dato grande consapevolezza, inoltre con ansia attendevo la vetrina della Serie D e credo di aver dimostrato il mio valore anche in quella categoria.”
 
Sfruttando la dote che un portiere deve sempre avere: “Il coraggio. Senza quello non si va da nessuna parte. Il ruolo è un nostro dove avere personalità è fondamentale, più importante anche dell’aspetto tecnico. Io da quel punto di vista avevo alcune lacune, ma con voglia e dedizione ho rimediato, mentre il coraggio, forse anche aiutato dalla genetica, non mi è mai mancato. Per fortuna, perchè ci si può lavorare, ma di certo non puoi comprarlo all’Esselunga.”
 
Tra i colleghi Bertoni non ha dubbi: “Ho sempre ammirato l’umiltà di Frusconi, durante la stagione magari non ci sentiamo spesso, mentre in estate ci sono più occasioni per vederci di persona. C’è un rispetto reciproco molto profondo ed è una cosa di cui vado orgoglioso. Se devo indicare invece l’attaccante più temibile faccio fatica, forse perchè i più forti hanno sempre giocato con me. Rossetti e Sigalini erano uno spettacolo anche in allenamento, aver avuto l’opportunità di giocare insieme a giocatori di questo calibro è stato un grande piacere.”
 
L’estremo difensore valtrumplino ha indubbiamente le carte in regola per esprimere un pensiero sull’intero movimento calcistico: “Rispetto al recente passato, il livello generale si è abbassato e non poco. Oggi viene data la possibilità a giocatori mediocri di giocare in Lega Pro, ed è una catena che si trascina fino ai dilettanti. Non si guarda più il valore calcistico, ma solo la carta d’identità. L’aspetto paradossale è che queste regole ad hoc fanno solo il male dei giovani e stanno rovinando un intero sistema. Porto a esempio le parole di un amico classe 1959 che da tempo gioca negli Amatori: mi ha detto che ha perso voglia e divertimento di giocare, perchè certi ragazzi degli anni Novanta, un tempo quote ad esempio in Eccellenza, dopo il crollo delle loro illusioni hanno perso la passione per un certo tipo di calcio e sono finiti negli Amatori, chiaramente dominando dal punto di vista atletico e della corsa. Andrebbe effettuato un cambiamento di norme, ma purtroppo chi governa il nostro calcio è totalmente inadeguato al ruolo e soprattutto occupa le stesse poltrone da troppo tempo. Si parla tanto di allenatori superati, ma ad aggiornarsi e a fare corsi dovrebbero essere principalmente questi dirigenti incompetenti.”
 
Come detto, Bertoni ha da tempo iniziato un percorso in panchina: “Alleno gli esordienti del Lumezzane e mi piacerebbe provare a scalare qualche categoria. Sono ambizioso e non lo nascondo, essendo ora completamente libero nei week end posso anche puntare a qualcosa di più impegnativo. Sono molto legato al Lumezzane, essendo la società del paese in cui risiedo da anni e spero che i valgobbini riescano a centrare la salvezza. La differenza tra professionismo e dilettanti nel settore giovanile è un abisso, anche se in ogni caso la mia prerogativa è restare qui. Starà poi al Lumezzane fare le proprie scelte.”
 
Per chiudere in bellezza il percorso da giocatore invece resta solo un obbiettivo: “Ci tengo a dire che sono davvero orgoglioso del fatto che mi appresto a disputare Polpenazze per la ventesima volta con il Resto del Maury. Ciò che è stato fatto in questi anni è strepitoso, al di là delle quattro vittorie, anche se speriamo di regalare al Maury pure il quinto. Se lo merita senza ombra di dubbio.” La ciliegina su una torta già parecchio gustosa e ricca di sapori.

Mercato, Marco Romanini al Telgate con Chiari. Barbieri resta al Valgobbia, Grazioli al Nave (che punta Bettinsoli). Doppio colpo Ome, Serena all’Urago, aste per Frassine e Triglia, fusioni in Valle e a Concesio

marco romanini

Giorni caldi per il mercato dilettanti, che sta per regalare i primi grandi botti estivi soprattutto per alcuni big. Uno sta per accasarsi, è Marco Romanini. Resterà fuori provincia (purtroppo), scegliendo insieme al compagno Dalola il nuovo Telgate (fusosi col Palazzolo) dove le ultime, fresche, voci danno Stefano Chiari come direttore sportivo. Fosse così, come sembra, nessun ritorno all’Atletico Rivoltella ex Montichiari. Altri due addii che stavano delineandosi restano invece solo virtuali: Barbieri resta il bomber del Valgobbiazanano, Gianandrea Grazioli sarà ancora l’allenatore del Navecortine e punta Bettinsoli (verso il no alla Vighenzi per l’eccessiva distanza da casa) e Ferraro. Possibile anche il ritorno di Fiorani.