Mercato dilettanti decollato in maniera definitiva. Non solo per le panchine e per le poltrone da ds, iniziano a muoversi anche i primi calciatori. Partiamo dalle ufficialità. Il Cazzagobornato ha messo le mani su un terzetto dal Travagliato, un “vecchio” e due giovani di grande qualità: Peli, Plodari e Seniga, colpi pesanti ai quali non seguirà però Zini, blindato dalla Calvina che punta a un portiere d’esperienza e pensa a Micheletti, pupillo di mister Beccalossi. Al Cbc potrebbe tuttavia approdare Dellamonica se lascerà la Pedrocca del rientrante Gilberti in panchina e con le energie fresche provenienti dal Real Rovato.
Autore: Bruno Forza
Top 11 bresciane in campo sabato a Calcinato. Da quest’anno il torneo avrà anche la sua variante giovanile. Ecco i convocati delle 4 selezioni
Le Top 11 selezionate dai Direttori Sportivi Bresciani sono pronte a scendere in campo e a sfidarsi per il titolo 2015 dopo il successo della squadra del Sud della passata edizione. Confermata la formula della manifestazione, con il territorio provinciale suddiviso in 4 aree geografiche contraddistinte dai punti cardinali e dai relativi colori.
Questa grande kermesse calcistica – presentata ieri sera al ristorante Baratello – andrà in scena sabato alle 15 al Comunale di Calcinato. 148 gli atleti presenti, guidati da 8 allenatori sotto gli occhi di numerosi dirigenti e osservatori. Ciascuna squadra è composta da 4 giocatori di Serie D ed Eccellenza, 5 di Promozione, 5 di Prima Categoria, 4 di Seconda e 4 di Terza, con la convocazione obbligatoria dei Palloni d’Oro, Argento e Bronzo assegnati dal Bresciaoggi.
I sorteggi hanno decretato questi incroci per le semifinali: Ovest – Sud (campo in erba); Nord – Est (campo sintetico), che si affronteranno in gare da 30′. In caso di parità shoot out. In campo anche le Top 11 giovanili classe 2001, ulteriore motivo di interesse dell’evento.
Feralpisalò, pazza idea Gattuso per la panchina
E’ un’idea pazza, ma nemmeno troppo se pensiamo al blasone del personaggio e alle sue recenti esperienze da allenatore, a Palermo (con poca fortuna) e in Grecia (meglio) dopo l’anno da giocatore-allenatore in Svizzera a Sion. Gennaro Gattuso, non più tardi di lunedì, ha detto di “cercare un progetto giusto a prescindere dalla categoria”. E l’occasione potrebbe dargliela la Feralpisalò, in cerca di un nuovo tecnico per il dopo Scienza. Pasini vorrebbe un nome esperto, ma il fattore Ringhio potrebbe portare un entusiasmo e un appeal – anche mediatico – senza precedenti al Turina.
Clamorosa gaffe di Belloli, presidente Lnd: “Basta dare soldi a quattro lesbiche”. Peggio di Tavecchio coi mangiabanane?
Dopo i “mangiabanane” e “Opti Pobà” del presidente Carlo Tavecchio, prima di essere eletto a capo della Federcalcio, un’altra triste pagina arriva oggi, dalle parole del numero uno della Lnd Felice Belloli (ex presidente del Comitato Lombardo) che presiede tutti i dilettanti d’Italia incluse le calciatrici dato che la Serie A tra le donne è a tutti gli effetti una categoria dilettantistica. Il suo “Non si può sempre parlare di dare soldi a quattro lesbiche” sta già, purtroppo, facendo il giro del web e ha già oltrepassato i confini nazionali. Macchiando l’immagine del calcio nostrano e soprattutto quella del calcio femminile, con le ragazze nuovamente villipese. Non è la prima volta che accade. Ed è razzismo, non si può intendere in altro modo.
La mannaia del giudice sportivo: pazzie da play off e play out, squalifiche lunghe per Ferrari, Gouba, Podavini e Calzoni. Darfo e Prevalle avanti senza Teoldi e Secchi
Come prevedibile, play off e play out spesso fanno “perdere la brocca”. La posta in palio si alza, la stagione si avvia al termine con il suo carico di nervosismi e talvolta frustrazioni per il risultato finale. E il gioco è fatto. Non stupiscono, quindi, le maxi squalifiche arrivate attraverso il giudice sportivo nel tardo pomeriggio di ieri. Tra Ferrari del Ghedi e Gouba del Concesio sono 15 giornate di squalifica, Calzoni del Bienno fermo fino a metà ottobre, pesante stop pure per Podavini. Per loro, almeno, la stagione è finita. Mentre c’è chi, come Teoldi e Secchi, perderà le gare decisive con Darfo e Prevalle.
Mercato allenatori, Cartesan ufficiale ad Adro, Tomasoni nuovo tecnico della Bassa Bresciana. Avanza sorpassa Bonomi a Rodengo. Maggi alla Vs Lume, Gatta e Bettinsoli, è già asta. Vighenzi: c’è Coletti. Forgione al Bardolino, Gaspari verso Vobarno
Terminati i play out, il mercato delle panchine può entrare nel vivo in modo definitivo. Già annunciati gli arrivi di Donelli a Villongo, Gardoni all’Ac Ghedi e di Raineri a Coccaglio, ribadendo inoltre le conferme di Beccalossi (Calvina) e Nicolini (Crema), oggi si aggiungono altre tessere al mosaico. La prima, tra le più attese: Renato Cartesan torna dopo un anno di lontananza all’Adrense del nuovo ds Zanardini e porta con sè il preparatore dei portieri Mariani. Ufficiale anche il ritorno in pista di Valerio Tomasoni: è lui il prossimo allenatore della Bassa Bresciana. Gianandrea Grazioli al 90% sarà ancora l’allenatore del Navecortine e, sperando anche nel rientro di Arrighini, ha un sogno per l’attacco: Bolis, del Concesio neoretrocesso in Prima, dove il ds non dovrebbe più essere Livio Scaramella ma Aldo Maccarinelli potrebbe rimanere in panchina per il rilancio. A maggior ragione il Dor riparte da Gussago dopo il miracolo salvezza e anche il Valgobbiazanano conferma Torchio e punta a un tris da sogno: Lo Iacono, Gatta e Bettinsoli. Possibile il primo, per gli altri due che hanno definito l’addio dal Vobarno è già asta: spinge l’ambizioso Prevalle, vicino alla Promozione e intenzionato a ricomporre il poker con Damonti (già lì) e Ferraro, sul quale resta vigile la Vighenzi (idem per Bettinsoli). Intanto, il presidente Laudini piazza in queste ore il primo grande colpo di mercato: è fatta per Alessandro Coletti, capocannoniere in Prima Categoria con il Gavardo. Vinta la concorrenza del Vobarno, che ora dovrebbe buttarsi su Lorenzo Paghera e Ligarotti. Intanto, per la difesa, spinge forte per Gaspari; oggi l’incontro tra le parti. Sale in Eccellenza, ma va nel Veronese, Daniele Forgione: l’ala del Real Dor è a un passo dal Bardolino dove ritrova l’ex compagno Baronchelli.
Prima Categoria, il pagellone di fine stagione
Polpenazze, -6 al sorteggio: decise le teste di serie
Il Torneo di Polpenazze, il più atteso, la Champions del calcio dilettantistico bresciano, è pronto a scattare. Comunicate da tempo le date (clicca qui), ora l’organizzazione del torneo – giunto alla 37esima edizione – ha reso note anche le teste di serie. Nulla di sorprendente, si va nel solco della tradizione con le 4 semifinaliste dell’anno precedente: Paini Arredamenti, Costruzioni Speciali Bresciane, Resto del Maury e Masfer. Come quinta e sesta, la scelta è ricaduta su Accademia del Pallone e Artekromo, che l’anno scorso salutarono ai quarti. Fa un po’ scalpore, va detto, l’esclusione di un’altra squadra eliminata allo stesso punto del torneo e vincitrice nel 2013: per la Corini, quest’anno, cammino sulla carta più tortuoso.
Feralpisalò, occhi su Gautieri per la panchina ma resta forte la candidatura di Menichini. Decide…Tare
Non c’è fretta, ma entro fine mese andrà sciolto il nodo relativo al nuovo allenatore della Feralpisalò. Abbandonato Scienza, il presidente Pasini ha già fatto sapere di voler andare su un nome esperto per puntare almeno ai play off. La società vuole crescere, la sfida al Brescia è già lanciata. Proprio Leonardo Menichini, tre anni alle rondinelle da vice Mazzone e tante volte accostato senza successo alla panchina biancoblù, è il primo nome sulla lista del ds Olli. Ma, dopo la promozione in B con la Salernitana, è al centro di un vero e proprio caso.
Tavecchio a Bresciaoggi: “Lettere? Per ora nulla. Nessuno da Brescia mi ha mai chiamato, ora mi attivo. Figli e figliastri? Per il Parma si è mosso anche il sindaco…”
La lettera inviatagli dal Brescia, a quanto pare, non è ancora arrivata a destinazione. Carlo Tavecchio, interpellato da Bresciaoggi dopo l’annunciata missiva del club di via Bazoli per chiedere giustizia in merito al punto di penalizzazione sul quale intende – ma non può, causa lungaggini “romane” – fare ricorso, ha spiegato la situazione difendendosi anche dalle accuse di fare figli e figliastri con ovvio riferimento al caso Parma. “Da Brescia – riassume – non mi ha chiamato nessuno, bastava una telefonata”.