Carlo Tavecchio o Demetrio Albertini? La risposta, se non si provvederà a commissariare la Federazione, si avrà tra due settimane. Intanto, contro l’attuale presidente della Lnd, continuano le critiche dopo lo scivolone di stampo razzista sui calciatori “mangiabanane” e l’ultimo affondo, rilanciato dal web, nel quale in una puntata di Report, definiva infelicemente le calciatrici come “handicappate” rispetto ai maschi. Senza dimenticare che è lui a capo del movimento femminile in Italia che ha nel Brescia il detentore dello scudetto.
Il presidente Giuseppe Cesari, peraltro, si è sempre scontrato in passato (la Lnd dovrebbe votare compatta per il suo candidato) con Tavecchio lanciando addirittura una campagna pro Vialli alla presidenza della federazione nelle ore successive alle dimissioni di Abete. Ora, anche Luigi Ragazzoni per il Brescia maschile si smarca dalla candidatura di Tavecchio. E non solo per le frasi razziste di venerdì scorso. In un’intervista odierna al Giornale di Brescia, l’amministratore del club biancoblù specifica che “le polemiche sulle dichiarazioni si possano facilmente superare, ha sbagliato ad esprimere un concetto, a tutti capita un calo di zuccheri. Indipendentemente da questo mi sento di appoggiare una figura come quella di Demetrio Albertini, sia perché Tavecchio è nella dirigenza sportiva da più di 20 anni, sia per un mero fatto anagrafico: largo ai giovani e ad un po’ di rinnovamento, almeno nello sport”