Per l’An Brescia, la Champions League riparte da dove era terminata nella passata stagione: stasera, alle 20.30, nella piscina di Mompiano, i ragazzi di Sandro Bovo se la vedranno con il Partizan Belgrado, lo stesso team che, lo scorso marzo, li aveva eliminati negli ottavi di finale. Un (breve) ricorso storico che, in casa An, darà modo di verificare cosa è cambiato da quella doppia sconfitta (9 a 5, a Belgrado, e 7 a 6, al Palasystema di via Rodi). Al di là delle analisi di carattere generale, per la squadra bresciana, l’avvio nell’edizione 2013-2014 del massimo torneo continentale, si presenta davvero difficile: rispetto agli scorsi ottavi di finale, il Partizan ha cambiato molto poco, conservando quasi lo stesso organico che è stato capace di arrivare alla Final Four (in semifinale, sconfitta 8 a 7 dallo Jug Dubrovnik, e sconfitta, nella finalina, 11 a 10 dal Barceloneta). Andando un po’ più nel dettaglio, i bianco-neri belgradesi hanno, sì, perso una pedina importante come il portiere Slobodan Soro (autore di due prove maiuscole nei precedenti incontri), ma l’intelaiatura è rimasta di qualità assoluta, con tanti elementi destinati a diventare presenze fisse nella nazionale maggiore serba. Tra le principali caratteristiche, l’età media molto bassa, una eccezionale preparazione tecnico-atletica, e un allenatore, Vladimir Vujasinovic, tra i migliori sulla piazza; volendo individuare i più pericolosi, c’è l’imbarazzo della scelta, a partire dal capitano Milos Cuk, fino alle cinque medaglie di bronzo agli ultimi mondiali Under 20 (battute in semifinale dall’Italia di Di Fulvio e Nicholas Presciutti), ovvero il mancino Dusan Mandic, Gavril Subotic, Dorde Tanaskovic, Dimitrije Obradovic e Ognjen Stojanovic. Se, poi, si considera il palmares del Partizan, non ci sono dubbi sul fatto di avere a che fare con uno dei club più prestigiosi in senso assoluto: insieme a Pro Recco e Mladost Zagabria, è la società con più coppe dei campioni (7) e, a questo, si devono aggiungere 2 Supercoppe Len, una Coppa Len, una Coppa delle coppe, una Coppa Comen, e 25 titoli nazionali (tra campionato yugoslavo, serbo-montenegrino e serbo) più 23 coppe nazionali.
Venghino signori venghino. Il mercato è alle porte e sono partite le grandi manovre, favorite anche da qualche cambio di panchina. Dall’Eccellenza alla Prima, si muovono un po’ tutte.
A partire dall’Adrense in Promozione: il nuovo tecnico Cartesan sogna Festoni per l’attacco, sonda Faustinoni per la difesa, potrebbe portare alle sue dipendenze Angelo Guerra dal Vobarno (dato quasi per certo) e il pupillo Novazzi, attualmente alla Bedizzolese. Dove, a quanto pare, potrebbe andare in scena una mini rivoluzione: il rinforzo scelto sarebbe Matteo Dincao, in uscita dal Calcinato ma conteso anche dal Rezzato che vuole continuare a migliorare nonostante il primato da record. Potrebbero partire anche Silvestri (Navecortine), Podavini (Real Dor) ed Este (Vighenzi).
Juniores A: Ciliverghe da sballo. Ghedi in ripresa
Il Ciliverghe non può più nascondersi. La vittoria per 3-2 in rimonta in trasferta nello scontro diretto con lo Scanzopedrengo proietta i ragazzi di Terraroli ancor di più ai vertici della classifica. Anche il Cellatica prova ad insidiare le prime della classe vincendo 4-2 con il S. Paolo d’Argon ed ora il terzo posto dista solo tre lunghezze. Per le altre bresciane, complice una classifica molto corta, si parlerà di obbiettivo salvezza fino al termine della stagione.
Il primo giorno di Roberto De Zerbi da allenatore del Darfo scorre via tra pioggia, sorrisi e tanto impegno, suo e dei giocatori per risollevarsi da una situazione difficile.
Queste le prime parole del tecnico, in conferenza stampa: “So che la mia scelta è stata una scommessa da parte della società e l’idea mi stimola, ma ho accettato perché credo nel progetto e penso di poter dare qualcosa al gruppo. Me la gioco con umiltà e autostima, partirò creando una spina dorsale forte e d’esperienza”.
Il diesse Maffezzoni e il vicepresidente Venturi hanno spiegato così, invece, la separazione da Nicolini: “Avvenuta senza alcun rancore, ma lunedì è stato il mister ad esprimere dei dubbi, quando ci siamo incontrati l’ho visto in difficoltà. Per questo abbiamo anticipato i tempi. Abbiamo scelto un allenatore giovane per rapportarsi con i tanti giovani”.
Ora, parola al campo. In bocca al lupo a mister De Zerbi e al Darfo.
L’attacco del Brescia è tutto in infermeria? Il Brescia pensa a Vincenzo Iaquinta, svincolato, per non aspettare il mercato di gennaio. Secondo quanto riporta Tuttomercatoweb, l’idea sarebbe arrivata nelle ultime ore alla luce del difficile smaltimento degli infortuni da parte di Caracciolo e Corvia.
Iaquinta compirà 34 anni domani, è stato campione del mondo nel 2006 ma è fermo, di fatto, da un anno. La sua ultima esperienza risale al Cesena dal febbraio 2012: sette presenze e una rete. Nella passata stagione è rimasto fuori rosa alla Juventus senza giocare
Un azzardo o una concreta possibilità di rilancio? Per ora, tuttavia, sono solo voci non ancora confermate.
Alessandro Calori e il suo primo giorno di scuola a Novara. Con lo staff di sempre: Maresi, Di Rienzo e…Giacomo Violini, lasciato libero in estate dal Brescia e prontamente chiamato dal suo ex allenatore (nella foto, tratta da www.novaracalcio.com) a dargli una mano nella nuova esperienza.
“Sono qui per centrare la serie A, se non fosse questo l’obiettivo non avrei accettato”, ha detto Calori in conferenza stampa per poi dedicare un pensiero non banale ai tifosi del Brescia: “Di offerte ne ho avute parecchie, perchéa Brescia ho costruito un ricordo importante e questo è testimoniato dall’affetto ricevuto dai tifosi“.
Un ex ancora rimpianto, a giudicare dalla valanga di in bocca al lupo espressi sul web dai tifosi delle rondinelle in queste ore.