Diciamo pure che il Basket Brescia non è adatto ai deboli di cuore, diciamo pure quattro su cinque. La Leonessa di Alberto Martelossi fa sua la quarta partita sulle cinque disputate in questo inizio di campionato: anche questa volta il grido liberatorio è arrivato soltanto dopo un finale sofferto e ricco di colpi di scena. A rovinare la festa di Halloween a Di Bella e compagni ci stava pensando l’ex di turno, Leemire Goldwire, il primo americano della storia della Leonessa. Alla fine, spulciando lo scout finale, alla casella punti si legge 33 e in quella degli assist 10: il premio di MVP della partita è senza dubbio tutto per lui, ma i due punti se li intasca Brescia, che ringrazia e vola in testa alla classifica insieme a Veroli, Torino, Biella e Trento.
Parte con il piglio giusto la Leonessa, che contro la difesa a zona schierata da coach Piero Coen trova buone soluzioni dall’arco e dalla media distanza, con Slay e Giddens subito a referto. Dall’altra parte l’ex Goldwire è protagonista di un inizio di gara strepitoso: il folletto di West Palm Beach non sbaglia praticamente nulla e nel solo primo quarto di gioco mette a referto 10 punti (2/3 da tre punti) conditi da 3 rimbalzi. Brescia, nonostante le magie del numero 12 rimane in scia grazie a Slay e Bushati e chiude il primo periodo sul 14-16. Nei secondi 10 minuti di gioco Jesi stringe le maglie in difesa e prova ad alzare il ritmo con Maggioli e Goldwire: chi non permette all’Aurora di mettere la freccia e andarsene è l’idolo del San Filippo, Gino Cuccarolo che tiene a galla la Leonessa con 4 punti, 2 assist e 9 rimbalzi in soli 10 minuti di gioco. Grandi protagonisti, oltre al gigante di Asolo, Franko Bushati con 5 punti e Federico Loschi, autore di due bombe a distanza ravvicinata sul finire del quarto.
La Tameni ha vent’anni ed è la squadra più vecchia di Nave. Sono stati giorni di festa per il sodalizio triumplino, che ha celebrato con orgoglio due decenni di attività sportiva nel campionato a 11 del Csi.
Il sodalizio nacque nel 1993 grazie alla generosità dell’imprenditore Bruno Tameni, che finanziò il progetto di un gruppo di amici desiderosi di unire le forze e fondare una squadra che potesse essere competitiva nel segno del divertimento.
Come ogni giovedì, è tempo di mannaia per il calcio dilettanti. Nessuna squalifica eclatante per i bresciani nei vari campionati, ma non mancano stop pesanti e curiosità.
Pagano più di tutti Ghisla (Lodrino, bomber del campionato) e Odelli (Piancamuno) in Prima, entrambi fermi per 3 turni. Eclatanti, e numerose, anche le squalifiche per diversi assistenti agli arbitri nelle categorie minori: a pagare più di tutti è Guerini del Ponte Zanano, costretto a mancare dal campo fino al 9 dicembre. Curiosa infine la squalifica per Mauro Rosin. E’ stato squalificato per un mese, ma lunedì la Villanovese ha pensato da sola a dargli il ben servito…
Ecco tutte le squalifiche più pesanti:
Si dice che i giovani di oggi siano poco intraprendenti e privi di idee. Dalle rive del Lago di Garda arriva uno schiaffo a questo luogo comune. Merito di Alberto Locatelli, Alberto Pasini e Camillo Visioli, che hanno messo a frutto la loro esperienza in ambito sportivo dando vita al progetto SID (Sport Identity Card), una carta d’identità sportiva che si propone di effettuare valutazioni funzionali finalizzate alla creazione di un profilo completo della persona dal punto di vista atletico.
Se Vujadin Boskov, nato peraltro in Serbia dove ai bambini viene messa in mano una palla a spicchi e non certo da calcio, avesse applicato al basket le sue teorie improntate all’ovvio e al buon senso, dopo la sconfitta della Centrale del Latte a Jesi avrebbe esclamato: «Meglio perdere una gara di 20 punti che 20 gare di un punto». Altro assioma consolidato nello sport è: «Se vieni sconfitto in maniera netta, meglio tornare subito in campo e ricominciare da zero». Seppur pesante, quindi, il ko subito sabato dal Basket Brescia a Veroli è stato assorbito in modo rapido e (quasi) indolore.