Lanzafame: “La salvezza è alla nostra portata”

lanzafame

 

lanzafameIl mercato di gennaio del Brescia apre nel segno della fantasia, dote senza la quale salvarsi diventa un’impresa davvero difficile. I dirigenti del Brescia hanno capito che l’estro del solo Diamanti non può bastare e hanno regalato a Mario Beretta un giocatore veloce e tecnico in grado di fare la differenza dalla trequarti in su: Davide Lanzafame. Il giocatore arriva all’ombra del Cidneo in prestito. Il suo cartellino, infatti, è diviso tra Juventus e Palermo.
Il nuovo numero 36 biancoblu è stato presentato oggi a Coccaglio. “Non c’è stato bisogno di tante chiacchiere per capire che era la piazza giusta per me. Dal di fuori – ha affermato Lanzafame – ho potuto vedere che il Brescia è un’ottima squadra con ambizioni ed entusiasmo. Io sono molto carico e deciso a dare tutto per questo gruppo”.
Dalle parole dell’ex bianconero trapela una buona dose di ottimismo per il futuro della sua nuova squadra: “Il Brescia ha avuto parecchia sfortuna finora, ma la salvezza è alla portata di questa squadra e i risultati arriveranno. La gara con il Cesena sarà un bel banco di prova, uno scontro diretto fondamentale”.
Sulla convivenza tattica con Diamanti e Caracciolo Lanzafame non ha dubbi: “Hanno grandi doti ma le loro caratteristiche sono diverse dalle mie. Possiamo coesistere”.

 

La lista della spesa di serie A

santacroce

 santacroceScontenti, poco impiegati dai rispettivi allenatori e con le valigie in mano. Sono i giocatori in procinto di cambiare maglia nella finestra del mercato invernale o che vorrebbero trovare una sistemazione diversa da quella attuale. Abbiamo provato a ricavarne una formazione che, nomi alla mano, potrebbe togliersi qualche bella soddisfazione e che contiene al suo interno elementi che potrebbero risultare preziosi nel futuro di molte squadre, Brescia compreso.

Tra i pali c’è Julio Sergio della Roma, chiuso dal ritorno di Doni nel ruolo di titolare, ma quanto a portieri Beretta può dormire sonni tranquilli. Sulla corsia di destra il terzino che può far gola a tanti è Cicinho, mentre al centro della difesa c’è una vecchia conoscenza di casa nostra, ovvero Fabiano Santacroce, inserito nella lista dei possibili partenti dai dirigenti partenopei. Al suo fianco trova posto Terlizzi – messo fuori rosa a Catania –, mentre a sinistra gioca Modesto del Genoa.
In mediana largo all’esperienza di Blasi e allo strapotere atletico di Mariga, che l’inter potrebbe lasciar partire in prestito. In alternativa non sono da sottovalutare le ambizioni di Sammarco (Chievo) e Del Vecchio (Catania). Chi è in cerca di talento puro può rivolgersi a Foggia della Lazio e Palladino del Genoa, giocatori per i quali varrebbe la pena fare un sacrificio. Stesso discorso in attacco per pedine di indiscusso spessore e vogliose di riscatto come Julio Baptista e David Suazo, per non parlare di Alberto Paloschi, che potrebbe trovare la consacrazione che cerca proprio con la V sul petto.
Una formazione da salvezza assicurata
4-4-2: Julio Sergio; Cicinho, Santacroce, Terlizzi, Modesto; Foggia, Blasi, Mariga, Palladino; Julio Baptista, Suazo (Paloschi).

Il 9 gennaio parte la rincorsa alla Prima Divisione

feralpi_rincorsa

feralpi_rincorsa

Ad inizio stagione c’era l’invincibile Feralpi Salò, dalla porta imperforabile e dal golletto assicurato. Una squadra all’italiana, quadrata, concreta e cinica in casa come in trasferta capace di infilare 11 risultati utili consecutivi prima della sconfitta di Lecco, che ha aperto un miniciclo di 4 gare senza vittorie andando alla pausa natalizia con una gara da recuperare (quella con la Valenzana) e nove punti di distacco dalla capolista, ma ancora in zona playoff.
L’obiettivo resta ben chiaro nelle menti di giocatori, staff tecnico, società e tifosi. Si chiama Prima Divisione, e per centrarlo servirà qualche rinforzo. Il patron Pasini lo sa bene e a gennaio regalerà a mister Rastelli un centrocampista ed una punta di peso, fondamentale alla luce dell’assenza del bomber Rossetti. La squadra, infatti, ha sopperito all’infortunio del Pampa cambiando stile di gioco dalla trequarti in su e optando per tre attaccanti di movimento abili a negare agli avversari punti di riferimento. Un alternativa, però, è necessaria e davanti servono centimetri, senso del gol e disinvoltura nel gioco di sponda. Con questa iniezione di potenziale i verdazzurri potranno fare a sportellate con Pro Patria, Tritium, Pro Vercelli e Lecco fino all’ultima giornata cercando di migliorare il comunque sorprendente epilogo della passata stagione, quando l’undici di Ottoni neopromosso tra i “prof” venne eliminato al primo turno dei playoff. La rincorsa è già iniziata. 

 

Un 2010 da fuochi d’artificio e… botti

lumezzane_coppa_italia

lumezzane_coppa_italia

Pirotecnico. Non c’è aggettivo più azzeccato per definire il 2010 del Lumezzane, impreziosito da fuochi d’artificio da lasciare a bocca aperta e movimentato da botti societari inaspettati generatori di turbolenze comunque superate.
L’anno che volge al tramonto splenderà nella storia della società valgobbina per la conquista della coppa Italia di Lega Pro, traguardo che nessuna compagine bresciana aveva mai raggiunto. Alla magica notte di Cosenza, però, vanno aggiunti gli exploit della coppa Italia dei big, dove la formazione di Menichini si è tolta lo sfizio di eliminare Ancona e Atalanta prima della passerella con sconfitta al Friuli di Udine agli ottavi. Il traguardo playoff in campionato non è stato raggiunto, ma è rimasto l’obiettivo costante dei rossoblu anche dopo il cambio al timone, con la promozione dal campo alla panchina di Davide Nicola.
La dirigenza c’è, ed ha superato momenti difficili come la diatriba societaria estiva che ha messo in dubbio il futuro della seconda società del nostro calcio. Poi c’è stato il terremoto del caso Ferrari, che ha messo i bastoni tra le ruote di una squadra che era stata protagonista di un avvio di stagione spumeggiante, rovinato dall’addio a 3 punti conquistati sul campo ai quali ne è stato aggiunto uno di penalizzazione.
Oggi nonostante tutto Emerson e compagni si trovano a tre lunghezze dall’ascensore dei playoff e nelle prime 18 giornate ha dimostrato di avere le carte in regola per entrare a far parte del quartetto che può sognare la serie B, sebbene le rivali in lizza siano di assoluto valore. La difesa – statistiche a parte – è senza dubbio tra le più forti del girone, la linea mediana fa leva sulla quantità e qualità di giovani di sicuro avvenire e la truppa degli attaccanti è composta da giocatori che, se troveranno maggiore continuità, potranno davvero fare la differenza nei momenti decisivi del torneo.
Mentre la prima squadra fa sorridere i tifosi il settore giovanile continua a dare soddisfazioni alla società, che spera di fare bella figura al prossimo torneo di Viareggio, dove la Berretti valgobbina sarà protagonista per la prima volta. Intanto la sezione di Brescia dell’Aiac ha premiato Adriano Abate (allenatore degli esordienti regionali) con la panchina d’argento come miglior tecnico del settore giovanile di squadre professionistiche. Il futuro del Lumezzane, insomma, è sempre più verde.

Brescia, i suoi gioielli e i suoi obiettivi

mercato_bs

mercato_bsIl 2010 volge al termine e mentre in casa Brescia si è tornati a sudare sul campo in vista del primo impegno del nuovo anno previsto per il 6 gennaio contro il Cesena, le sirene del calciomercato iniziano a farsi sempre più altisonanti.

Non solo Caracciolo e Diamanti nei “gioielli di famiglia”

Il presidente Corioni è stato chiarissimo “Nessuno è incedibile”, ma al momento alla voce “uscite” si attraversa una fase di stallo, con Caracciolo che manifesta il suo amore per le Rondinelle “Fatico ad immaginarmi con un’altra maglia” e Diamanti corteggiato a parole – ma non nei fatti – da Sampdoria e Fiorentina. Serviranno offerte concrete per vederli partire. Difficile, ma non impossibile. Molto più probabili, invece, gli addii di Zoboli, De Maio e Taddei, che hanno estimatori in serie B. Stesso discorso per Possanzini, atteso a braccia aperte dal Padova. Offerte di assoluto valore sono arrivate, ma per i gioielli del settore giovanile. Per Leali e Tassi, infatti, si è scatenato un vero e proprio derby milanese e a quanto pare l’avrebbe spuntata l’Inter, che ha messo sul piatto 3 milioni di euro per la metà dei cartellini dei due talenti, che continuano a vivere il loro 2010 magico. Dopo l’incoronazione di Leali come miglior portiere dello scorso campionato Primavera è arrivata la convocazione nell’under 17 per quello che il presidente Corioni ha osato definire il “nuovo Baggio”. Tassi affiancherà il compagno di squadra Alessio Cragno nella spedizione azzurra di S. Pietroburgo, dove la selezione di Pasquale Salerno disputerà il memorial Granatkin dal 2 al 10 gennaio.
 

Kharja è l’obiettivo numero uno, ma si segue anche il nuovo Amauri

Sul fronte “arrivi” restano calde le piste Bentivoglio e Kharja, con il marocchino del Genoa in pole position per la sua duttilità nel ricoprire diverse zone del centrocampo e per l’abilità negli inserimenti offensivi con e senza palla. Le altre sono idee in fase embrionale, ma di sicuro interesse, come il possibile scambio Pasquale – Daprelà con l’Udinese o Budel – Saumel con il Torino.

Alla voce attaccanti in cima alla lista dei dirigenti di via Bazoli c’è sempre Maccarone. Negli ultimi giorni, però, è tornato di moda il nome dell’ex Kozac, con Lotito che sembra disposto a farlo partire. Il nome più affascinante, però, è quello del brasiliano Moura del Goias, definito il nuovo Amauri e autore di 18 reti nell’ultimo Brasilerao dopo le 49 messe a segno nelle due stagioni precedenti all’Atletico Paranaense. Se Caracciolo partisse sarebbe lui il candidato principale alla maglia numero 9, ma la concorrenza per il suo ingaggio è spietata, con Fiorentina e Parma interessate in Italia ed il Cruzeiro pronto a trattenerlo in Brasile.

Maglia del centenario: Corioni risponde

corioni1

corioni1Ciao Diego, ciao Ragazzi del Brescia 1911,

ho letto con attenzione la vostra lettera di cui ho soprattutto apprezzato i toni pacati e densi di passione per il nostro Brescia, lettera alla quale rispondo ora, dopo aver meditato su quanto in essa mi avete proposto e dandoVi a mia volta le argomentazioni che hanno portato alla ideazione della “maglia del Centenario”. La “V” non è cancellata per la stagione in quanto essa resterà presente su tutte le altre 3 maglie (le nostre gloriose maglie con la V), che verranno usate a rotazione, alternandole a quella “del Centenario” per tutto l’arco dell’anno 2011. Mi rendo perfettamente conto di quanto la “V” sia amata da tutti i Bresciani, con me, che l’ ho ripristinata, in prima linea, sapendo che rappresenta e rappresenterà per sempre l’elemento identificativo della nostra casacca nel mondo.
A volte, quando si prendono alcune decisioni, si rischia di non riuscire ad accontentare tutti (non solo decisioni mie ma, come dimostra la storia, tutte le decisioni “di svolta”) e mi duole apprendere che proprio voi, espressione della passione per i colori del Brescia, non abbiate apprezzato la maglia celebrativa, pur avendo ricevuto numerose espressioni di consenso da più parti. Ribadendo che non ci sarà alcuna “cancellazione” della “V” sulla 1^, 2^ e 3^ maglia, essa non apparirà sulla maglia celebrativa perché si è voluto proporre qualcosa di accattivante e nuovo a ricordarla come la scollatura (appunto a V) e lo stemma, su cui appare insieme al Leone. La maglia del Centenario, così come quella a fasce arancio e blu, da voi fortemente voluta e realizzata a suo tempo, non porta la V sul petto, perché intende rievocare (come da foto dell’epoca da voi allegata) un periodo molto importante della nostra storia.

Ultras Brescia: V per maglietta

maglia_centenario
maglia_centenarioEgregio presidente,
Le scriviamo a distanza di pochi mesi dal nostro incontro alla Festa Biancoblu di settembre e a distanza di qualche giorno dalla presentazione della nuova casacca del Brescia che, salvo ripensamenti, dovrebbe essere indossata durante tutto l’anno prossimo. La Maglia del Centenario, per intenderci.
Le scriviamo solo adesso dopo esserci destati da quello che a molti parrebbe essere un brutto sogno. Ci riferiamo in particolare al fatto di voler cancellare – per l’intera stagione – ciò che noi tifosi biancoblu abbiamo di più rappresentativo, almeno a oggi: la gloriosa “V” sul petto.
Inutile raccontarLe del valore intrinseco della nostra amata “V”, poiché fu proprio Lei a reintrodurla (dopo molte, troppe stagioni di anonimato) nei primi anni novanta e su espressa richiesta della tifoseria di allora, i cui rappresentanti si dividono oggi fra Curva e Gradinata Bassa, quasi a dimostrare la complessità e la totalità della nostra appartenenza.
Inutile soprattutto sottolineare la qualità di un simbolo divenuto ormai non solo originale o caratteristico, ma piuttosto identificativo per la città, per la provincia e per tutta la nostra gente, anche per quella che ogni tanto scappa – a malincuore – a San Siro o a Torino per eludere la noia, la tristezza e l’insensatezza di categorie infime come la serie B di ieri. Ma una cosa vogliamo dirGliela, col cuore e senza troppi giri di parole: state facendo un’altra sciocchezza, forse la più grande dell’ultimo decennio.

Mezzora di attesa, poi il poker

pavia_lumezzane

pavia_lumezzanePAVIA – LUMEZZANE 1-4

PAVIA: (4-4-2) Facchin; Dafara, Preite, Blancard, Visconti; Ferrini, Mazzocco, Tarantino, Guadalupi; Del Sante, Feretti. (Redaelli, Fiammenghi, Squillace, Del Padrone, L. D’Errico, A. D’Errico, Marconi). All. Andrissi.

LUMEZZANE: (4-4-2) Trini; Pisacane, Checcucci, Emerson, Zanardini; Mancini, Calliari, Finazzi, Bradaschia; Galabinov, Ferrari. (Di Gennaro, Luciani, Sevieri, Gadson, Lo Iacono, Alberti, Inglese). All Nicola.

Arbitro: Di Stefano di Alghero.
Reti: pt 38′ Galabinov; st 2′ Ferrari, 27′ Pisacane, 32′ Lo Iacono, 43′ Guadalupi.

Cavagna miglior presidente dell’anno

cavagna

cavagnaIl 2010 volge al termine e il mese di dicembre, come ogni anno, è dedicato a bilanci rivolti al passato e progetti proiettati nel futuro. Dicembre, però, è anche il mese dei premi e nella serata del 13 dicembre il Lumezzane ne ha ricevuto uno davvero importante a margine dell’evento “Italian Sports Awards: La notte dei Campioni dello Sport Italiano”, svoltosi a Benevento. Dopo l’attento studio di una giuria dai nomi illustri è stato conferito – in collaborazione con Lega Italiana Calcio Professionistico e Tutto LegaPro.com – il premio al presidente Renzo Cavagna come miglior massimo dirigente del calcio professionistico della stagione 2009/2010. 

Sconfitta bugiarda solo nel punteggio

catania_brescia_A

catania_brescia_ACATANIA – BRESCIA 1-0

CATANIA: (4-3-2-1) Andujar 6,5; Alvarez 6, Bellusci 6, Silvestre 6,5, Capuano 6,5; Gomez 7,5 (93′ Del Vecchio s.v.), Ledesma 6, Carboni 6,5; Ricchiuti 6,5 (69′ st Izco 6), Maxi Lopez 7,5, Pesce 6,5 (66′ Llama 6,5). (Campagnolo, Marchese, Sciacca, Antenucci). All. Giampaolo 6,5.

BRESCIA: (4-3-3) Sereni 7,5; Zambelli 6, Bega 6, Mareco 5,5, Martinez 5 (71′ Daprelà 5,5); Hetemaj 5,5 (76′ Taddei 6), Budel 6, Baiocco 5,5; Diamanti 5, Eder 5,5 (53′ Feczesin 5), Possanzini 6. (Arcari, Dallamano, Vass, A. Filippini). All. Beretta 5,5.

Arbitro: Orsato 6,5.

Rete: 33′ Maxi Lopez.

Migliori in campo: Maxi Lopez (Catania), Sereni (Brescia).

Note: ammoniti Martinez, Hetemaj, Capuano, Mareco, Llama.