Antonio Filippini in questo lasso di tempo ha peregrinato per lo Stivale indossando le casacche di Palermo, Lazio, Treviso e Livorno macinando chilometri in tutti gli stadi d’Italia. Il richiamo di casa, però, è stato troppo forte e a 37 anni il gemello numero 18 è pronto a vivere l’ennesima sfida di una carriera intensa. “Voglio toccare le 300 presenze in serie A, giocare fino a 40 anni e magari farmi allenare da mio fratello Emanuele. Continuo a giocare perchè mi piace fare fatica e sono convinto che nel nostro calcio ci sia ancora bisogno dei vecchietti. Penso ad Inzaghi e Antonioli, che si sono già messi in evidenza nella prima giornata”. Sulla sua nuova avventura Filippini ha le idee chiare: “Sono qui senza pretese per dare una mano al mister e alla squadra”. Una mano che sarà certamente preziosa.
Bentornato a casa Antonio
Antonio Filippini in questo lasso di tempo ha peregrinato per lo Stivale indossando le casacche di Palermo, Lazio, Treviso e Livorno macinando chilometri in tutti gli stadi d’Italia. Il richiamo di casa, però, è stato troppo forte e a 37 anni il gemello numero 18 è pronto a vivere l’ennesima sfida di una carriera intensa. “Voglio toccare le 300 presenze in serie A, giocare fino a 40 anni e magari farmi allenare da mio fratello Emanuele. Continuo a giocare perchè mi piace fare fatica e sono convinto che nel nostro calcio ci sia ancora bisogno dei vecchietti. Penso ad Inzaghi e Antonioli, che si sono già messi in evidenza nella prima giornata”. Sulla sua nuova avventura Filippini ha le idee chiare: “Sono qui senza pretese per dare una mano al mister e alla squadra”. Una mano che sarà certamente preziosa.