Dal Corriere della Sera-Brescia di oggi
«Ragazzi, ma vi rendete conto che questo qua, tre anni fa, sentiva la musichetta della Champions League? Ora gioca con noi». Hanno reagito più o meno così, la settimana scorsa, quando se lo sono visti entrare negli spogliatoi. I ragazzi del Metal Clay, campionato open a 7 d’Eccellenza del CSI, sembravano bambini ritornati ai tempi di Santa Lucia di fronte a un regalo inatteso. Nel pacco c’era Roberto De Zerbi. Uno dei calciatori bresciani più famosi e amati, tifoso delle rondinelle sin da bambino eppure mai riuscito – se non per pochi mesi - a indossare la V bianca. A giugno, dopo l’ultima stagione al Trento in serie D, ha deciso di dire basta con il calcio pur essendo solo 34enne. Piuttosto che inseguire gli ultimi spiccioli nelle serie minori, ha puntato tutto sulla carriera da allenatore. Preso il patentino, per tenersi in forma, si è aggregato all’amico Paolo Ziliani, altro bresciano purosangue, che aveva scelto già da un mesetto di accettare la corte degli amici di sempre. Piuttosto del calcetto del giovedì con scapoli e ammogliati, meglio partite da tre punti. Sebbene da amatore.