Una sagoma nera lo raffigura su uno striscione bianco nel gesto che lo ha accompagnato lungo tutta una carriera, dagli esordi all'Urago, agli ultimi anni al San Carlo. Testa alta, mano che spazzola la spalla come a togliere della polvere immaginaria. Un rito più liberatorio che autocelebrativo, da ripetere dopo ogni rete. Quel gesto il calcio provinciale l'ha visto per l'ultima volta domenica, nel secondo tempo di San Carlo-Roè Volciano.