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(Dal Corriere della Sera-Brescia di oggi) La prima volta, all'Eredità, Marco Brescianini ci era arrivato single. Lo scorso novembre, in compagnia dell'amico Paolo. Venne preso in simpatia da Carlo Conti perché, a domanda sulla sua situazione sentimentale, rispose: «Sono single, colpa della crisi». Partecipò senza troppe aspettative («Pensavo di trovare dei cervelloni»), vinse invece la puntata pur senza portare a casa il montepremi di 35 mila euro. Nel gioco finale della 'Ghigliottina', non riuscì a capire la parola nascosta: «Era armadio. Provai con riflesso, subii l'emozione.
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Il viaggio lo pagai io, l'albergo a spese della Rai, un bel tour della Capitale. Poteva andare peggio». Lunedì, a Roma, ci è tornato con Roberta, la nuova fidanzata. Per una sorta di Champions League del gioco, tra tutti i campioni, hanno richiamato anche lui. Classe 91, nativo di Villa Pedergnano e studente di ingegneria all'Università di Brescia, Marco è calciatore dilettante di buon livello. Terzino destro di spinta, insegue la Prima Categoria con il Bornato dopo aver giocato in Eccellenza nell'Orsa. In attesa della finale sul campo, mercoledì prossimo su Rai 1 (ore 18.50) vedremo la sua sfida ai migliori. «La puntata è stata registrata martedì. Posso dire di non aver vinto, altrimenti sarei ancora là – sorride – ma me la sono giocata». E dire che, come nelle più classiche storie da quiz, ad iscriverlo ai provini era stata la madre: «Non vedevo il programma da un anno. Però adesso posso dirle grazie...»
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