Nessun caso isolato. Anche stavolta, Gurpartap Singh - il ragazzo sikh in forza agli Allievi B del Montirone - non ha potuto giocare. Rispetto all'episodio già documentato di sette giorni fa, stavolta la decisione del direttore di gara è stata premeditata e giustificata attraverso un passo del regolamento esibito a giocatore e dirigenti negli spogliatoi prima della partita, Montirone-Fornaci.
L’arbitro, il signor Gianfranco Tavelli, secondo quanto riporta Sprint&Sport, avrebbe addirittura esclamato “Solo in Canada si può giocare con il turbante”.
Durissima, invece, la risposta del delegato provinciale Alberto Pasquali. La sua posizione è netta e antitetica a quella degli arbitri: "Il regolamento dice che un ragazzo non può giocare se il turbante risulta pericoloso per sè e per gli altri. Siccome così non è, va usato il buon senso e interpretato il regolamento nella maniera corretta. Singh può, anzi deve scendere in campo con il turbante. Mi scuso a nome di tutta la Federazione con il giovane e la sua società".
Non finisce qui. Probabile si debba assistere a una nuova puntata. L'epilogo, si spera, con il ritorno in campo di Singh. Dove deve stare. Con buon senso.