di Bruno Forza
Mentre Brescia si prepara alla sfida cruciale contro la Sampdoria in casa biancoblu c'è la sensazione di essere giunti ad un momento chiave della stagione, con le parole di addio di Beppe Iachiani che echeggiano ancora nell'aria e quelle di Mario Beretta che diventano i capisaldi per un presente che deve condurre ad un futuro di salvezza.
Bei ricordi e amarezza. Iachini se n'è andato alla sua maniera: da signore. "Auguro il meglio a Beretta che è bravo come allenatore e come persona e ringrazio i tifosi per l'affetto. Lascio il Brescia dopo aver conquistato una promozione in A, qualcosa che resterà. In questo campionato eravamo partiti forte, poi sono arrivate le sconfitte. Ci sono mancate esperienza e fortuna. Mi resta il rammarico di non aver avuto l'occasione con la Sampdoria, dopo il k.o. di Milano. Ci saremmo ripresi". In carrozza sale Mario Beretta, che fa subito capire la stima per il suo predecessore: "Il Brescia non merita la classifica che ha, questo è evidente. Darò il massimo per portare la mia esperienza. L'obiettivo è rimanere in categoria e spero che questo traguardo possa essere centrato il prima possibile, ma se arrivasse all'ultima giornata andrebbe bene lo stesso. Ricreare stimoli ed entusiasmo è la priorità in questo momento".
La nuova Leonessa prende forma. Che Brescia sarà quello targato Beretta? "Quanto al modulo – afferma il tecnico - ogni allenatore ha la sua filosofia e i suoi principi, che dovrò trasferire alla squadra. In questo momento il Brescia ha bisogno dei gol: fa tutto bene ma manca la ciliegina sulla torta. Credo che il 4-3-1-2 sia un sistema di gioco che vada preso in considerazione per le caratteristiche della squadra, anche se una formazione nell'arco della gara deve sapere giocare con due moduli diversi". In attesa dell'esordio al Rigamonti nel faccia a faccia con Mimmo di Carlo, Beretta ha glissato l'argomento mercato: "Non abbiamo avuto tempo di parlarne, poi voglio verificare la situazione della squadra e conoscere meglio i miei nuovi giocatori".
Intanto Gianluca Nani ha raffreddato le piste che conducono a Liverani e Maccarone, definendoli ottimi giocatori ma al di fuori dei piani del Brescia, che intende puntare su giocatori più giovani. Anche il nome di Paci, seguendo questa tesi, andrebbe depennato dall'agenda del mercato bresciano, mentre crescono le quotazioni del centrocampista difensivo del West Ham Kovac, anche se è difficile che gli inglesi se ne privino a gennaio. Indizi che fanno tornare d'attualità il nome di Gaby Mudingayi, mediano di un Bologna in crisi societaria che farebbe proprio al caso del nuovo Brescia di Beretta.