
Le scriviamo a distanza di pochi mesi dal nostro incontro alla Festa Biancoblu di settembre e a distanza di qualche giorno dalla presentazione della nuova casacca del Brescia che, salvo ripensamenti, dovrebbe essere indossata durante tutto l'anno prossimo. La Maglia del Centenario, per intenderci.
Le scriviamo solo adesso dopo esserci destati da quello che a molti parrebbe essere un brutto sogno. Ci riferiamo in particolare al fatto di voler cancellare - per l'intera stagione - ciò che noi tifosi biancoblu abbiamo di più rappresentativo, almeno a oggi: la gloriosa "V" sul petto.
Inutile raccontarLe del valore intrinseco della nostra amata "V", poiché fu proprio Lei a reintrodurla (dopo molte, troppe stagioni di anonimato) nei primi anni novanta e su espressa richiesta della tifoseria di allora, i cui rappresentanti si dividono oggi fra Curva e Gradinata Bassa, quasi a dimostrare la complessità e la totalità della nostra appartenenza.
Inutile soprattutto sottolineare la qualità di un simbolo divenuto ormai non solo originale o caratteristico, ma piuttosto identificativo per la città, per la provincia e per tutta la nostra gente, anche per quella che ogni tanto scappa - a malincuore - a San Siro o a Torino per eludere la noia, la tristezza e l'insensatezza di categorie infime come la serie B di ieri. Ma una cosa vogliamo dirGliela, col cuore e senza troppi giri di parole: state facendo un'altra sciocchezza, forse la più grande dell'ultimo decennio.