Curva vuota, cinque squalificati (ieri ridotto un turno di stop a Paci, ne mancano ancora 5), un avversario in grande forma come il Latina ma pur sempre abbordabile per una squadra, la nostra, partita a inizio campionato con obiettivi ben diversi rispetto ai pontini. Per il Brescia, oggi, è una gara da non sbagliare. Per Ivo Iaconi, il primo test di una primavera da vivere con il piede pigiato sull'acceleratore per mettere un freno alle tante chiacchiere su di lui degli ultimi giorni.
Il nuovo allenatore deve dimostrare che la sua non è stata una scelta sbagliata, nè tantomeno dettata dalla parentela con il direttore sportivo. Per farlo, ha un unico antidoto. Vincere, anche senza convincere, il presidente Corioni se ne farà una ragione. Intanto, per iniziare, parte da quel 4-2-4 (ma a noi piace chiamarlo 4-4-2) con il quale Giampaolo aveva mandato in sollucchero Corioni nei propositi di inizio stagione, mai poi verificatisi in campo.
"Non potevo scegliere modulo diverso, visti i giocatori a disposizione", ha spiegato Iaconi. In realtà, specie davanti, con tre trequartisti in panchina (Saba, Sodinha, Juan Antonio), le alternative c'erano. La sua sembra una scelta, un inno alla compattezza in un momento difficile. Le partite si vincono senza fronzoli? Vedremo...