Forse solo Papa Francesco poteva convincerlo a tornare. Ed è successo davvero. Jorge Bergoglio, dopo aver indetto la Partita Interreligiosa della Pace per lunedì 1 settembre all'Olimpico di Roma, ha scritto una serie di giocatori a lui graditi: Zanetti (organizzerà con lui l'evento), Buffon, Shevchenko, tanto per dirne qualcuno. E Roberto Baggio. Buddhista, ma si gioca per la pace tra le religioni: il messaggio è chiaro, chi meglio di lui? Non gioca a calcio da 10 anni, non si è rimesso gli scarpini nemmeno per le partite benefiche cui ha partecipato solo da spettatore. I dolori alle ginocchia sono lancinanti, il Divin Codino fatica persino a camminare talvolta.
Ma, da due mesi, con un ritmo di 2-3 allenamenti a settimana, Baggio è tornato davvero. Vuole scendere in campo senza fare brutte figure, lunedì. Per emanare ancora qualche lampo della classe pura di cui il Rigamonti ha goduto per 4 stagioni. Così, oltre 10 anni dopo quel Milan-Brescia a San Siro, Roby lunedì per una sera sarà di nuovo un calciatore. Per la pace. Anche un po' per se stesso e per tutti quelli che lo amano. Bresciani in primis.