Dal Corriere della Sera-Brescia
L’uomo delle utopie convertite in realtà, grazie al pragmatismo bresciano mischiato alla voglia di grandeur metropolitana, troverebbe senza dubbio un modo per mettere in campo i frutti più belli raccolti in quasi un quarto di secolo a Brescia. Troppi numeri 10? «Meglio così. Se la palla l’abbiamo noi, facciamo correre gli altri», direbbe Gino Corioni. Del resto, come ogni mecenate calcistico che si rispetti, ha sempre ritenuto di essere un buon presidente e un buonissimo allenatore. Un esteta del gioco, con l’olfatto di un cane da tartufo per i piedi buoni.