Com'è lontana quella stretta di mano. Anche se, dal 30 dicembre scorso ad oggi, sono passati solo 24 giorni. Nemmeno un mese. La trattativa Manenti-Corioni per il passaggio del Brescia ancora non va in porto. Probabilmente non troverà mai il suo approdo. L'acquirente continua a procrastinare la data dell'arrivo del (presunto) bonifico, a suo dire fatto partire lo scorso venerdì sera dall'Ucraina.
Che, va detto, non è esattamente la Nuova Zelanda. E' un paese europeo e, nel 2014, pensare a una procedura così macchinosa per una pur considerevole cifra sembra anacronistico. Oggi, parola dello stesso Manenti, dovrebbe essere la giornata della chiusura. Al punto che stasera, promette, incontrerà gli ultras come promesso. Non sarebbe la prima volta che racconta una frottola.
La vera novità di ieri è tuttavia rappresentata dalle parole di un partner in affari di Manenti, dall'identità ignota, che ha collaborato con lui per l'affare Brescia ed ha confessato al 'Corriere della Sera': "La trattativa non può essere procrastinata oltre venerdì. Se in quella data i soldi non arriveranno, sarà doveroso da parte sua farsi da parte. Da parte nostra, le condizioni tecniche per mandare in porto la trattativa sono state fornite. Se i soldi non arrivano, dovrà risponderne lui", questo il succo delle sue parole.