E' finita, almeno sul campo, la serata celebrativa del ventennale del Trofeo Angloitaliano vinto dal Brescia a Wembley nel 1994. Una serata che avuto in Roberto Baggio il grande mattatore. Il suo ritorno al Rigamonti, 10 anni dopo l'ultima apparizione (Brescia-Lazio 2-1, 9 maggio 2004), è bastato e avanzato per dare sapore a una serata con tanti ritorni ma pochissimo pubblico sugli spalti. Erano solo in 2 mila, con i bambini delle società affiliate e delle giovanili a salvare un clima di totale indifferenza. La Curva Nord ha diserato il Rigamonti e ha appeso uno striscione emblematico "Non c'è nulla da festeggiare", ma del resto era annunciato.
Lui, il Divin Codino, si è presentato invece puntuale alle 19 accompagnato dal fido Petrone. Gli è stata consegnata la maglia numero 10 targata Adidas, ma in campo l'ha portata invece Evaristo Beccalossi. Per la cronaca il celebrity match, durato un'oretta, si è concluso sul 2-2 con doppiette di Hubner e Possanzini. Gli occhi e i riflettori, però, erano tutti per Baggio, anche se l'abbraccio Calori-Corioni dopo un disgelo lungo un anno non è passato certo inosservato.