Grande partecipazione, e non poteva andare diversamente, nella serata di martedì 13 dicembre, presso il ristorante “La Cucca”, per la presentazione del libro “Una vita nel calcio, una vita per il calcio” che ripercorre la carriera di Franco Pasquetti, storica figura del calcio bresciano e secondo allenatore più vincente di sempre in Italia.
Più di settanta in totale gli allenatori, i giocatori, i dirigenti, i presidenti e i compagni di squadra che hanno avuto il piacere di incontrare un’icona del mondo del calcio e che ieri hanno voluto esserci per salutare o per riabbracciare il mitico Pasquetti e, perché no, anche ricordare qualche episodio e raccontare qualche aneddoto.

Il libro, una settantina di pagine in totale, è stato steso dallo stesso Franco, è dedicato alla propria famiglia e racconta i 65 anni trascorsi sui campi di calcio nelle vesti di giocatore (20), di allenatore (30), di dirigente e di volontario.
Pasquetti ha indossato le casacche del Botticino (Csi), del Brescia Calcio (giovanili), del Darfo, del Trani, del Virle, del Travagliato, del Rezzato e del Falck Vobarno e, nel corso della carriera da portiere, ha vinto due campionati (con il Travagliato nel 1963 e con il Vobarno nel 1970) ed ha anche stabilito il record di imbattibilità: 1430 minuti. I numeri da allenatore sono ancora più mostruosi e parlano di 11 campionati vinti, un secondo e un terzo posto, nessuna retrocessione e appena due esoneri. Da dirigente è arrivata la vittoria in Promozione con il Rezzato, alla quale ha fatto seguito l’esperienza al Brescia Calcio (dal 2006 al 2014).

Ciò che è emerso durante la serata, e che va al di là dei risultati, è lo spessore umano di Pasquetti che è allenatore per volontariato al Darfo e membro del direttivo di Medea, la società che organizza i tornei in memoria di Cesare Pettinari, Guido Settembrino e Fausto Corsini. In passato, per mantenere il proprio lavoro e non allontanarsi dalla moglie e dai figli, ha anche rinunciato a offerte in ambito professionistico. Proprio in conclusione è arrivata la dedica alla famiglia: “Mi ha sopportato e supportato in questo lungo percorso e questa ed è la mia vittoria più bella“.