Micheli: "La contestazione contro Cellino ha superato il civile convivere. Siamo un modello virtuoso"

Verso metà pomeriggio il Brescia Calcio ha comunicato che alle 17.30 ci sarebbe stata una conferenza stampa d’urgenza presso il centro sportivo di Torbole Casaglia. Vista l’eccezionalità dell’evento in molti si aspettavano comunicazioni piuttosto importanti ma, sondando l’umore dei tifosi sui social, la società sembra aver peggiorato la propria posizione agli occhi della piazza.

Oltretutto i supporter biancazzurri si aspettavano la presenza di Massimo Cellino in persona, invece a presentarsi davanti ai microfoni è stato il direttore generale Luigi Micheli.

Il dirigente delle rondinelle, incalzato dai colleghi, ha toccato diversi argomenti: la contestazione nei confronti del presidente che sembra essere andata oltre il limite, la gestione economica del club, le voci relative all’interesse di Azerion, la notizia delle dimissioni di due membri del Cda e l’esonero di Davide Possanzini.

Il motivo della conferenza: “La contestazione che è in corso ha superato il civile convivere. Gli striscioni ci stanno, il lancio di uova verso la sede avvenuto due settimane fa e il fatto che alcune persone abbiano cercato di aggredire Cellino con delle cinghie all’uscita da Torbole no. La società non può tollerare tutto questo ed ora farà delle denunce. Chi fa certe cose deve assumersi le proprie responsabilità. Parte della stampa ha contribuito a creare questo clima dando vita ad una campagna denigratoria nei nostri confronti: veniamo descritti come degli scappati di casa, in realtà siamo portati ad esempio dal punto di vista organizzativo”.

L’ottima gestione economica: “Non abbiamo debiti e siamo virtuosi. Il momento sul campo non è positivo, ma fuori è un’altra cosa. C’è chi si chiede dove siano finiti i soldi di Tonali, io rispondo dicendo che i bilanci sono pubblici e tutti gli utili sono sempre stati messi a patrimonio della società. Anche il dottor Midolo, che ci ha seguiti per il tribunale, ha potuto verificare il tutto. Se retrocederemo il danno principale lo avrà il club“. Ci fu anche una sorpresa al momento dell’acquisto: “Quando Cellino ha acquistato il Brescia uscì un debito che fu rateizzato e che non era in bilancio. Qualcuno è riuscito a fregare il presidente“.

Sulle dimissioni dal Cda di Rampinelli Rota e Ghirardi: “Secondo me hanno rassegnato le dimissioni a causa del clima attuale. Da bresciani si sono trovati in difficoltà. e vivono la situazione in modo molto viscerale. Io nei weekend torno a Carrara e mi isolo. Vedremo se durante il Cda di settimana prossima verranno rettificate le dimissioni“.

Sul fatto che Massimo Cellino debba farsi un esame di coscienza a causa della gestione che appare insensata e senza programmazione: “Sicuramente. In una società ci sono addetti e responsabili, io rispondo per le mie cose. Vi dico solo che la Reggina non paga l’Irpef da marzo dello scorso anno, da noi queste cose non succedono e insieme ad altri club vorremmo che venisse esclusa dal campionato. Può darsi che siano stati fatti errori, ma paghiamo tutto e in società lavorano tutti sodo. Cellino ha fatto anche aumenti di capitale. Il presidente è convinto di aver fatto il massimo per rinforzare la squadra a gennaio ed è convinto che vada bene così. La nostra convinzione è che la posizione in classifica non ci rappresenta e che alla fine ci salveremo. La cessione di Moreo è stata obbligata perché il giocatore voleva andarsene“.

Sulla trattativa con Azerion e sull’esonero di Possanzini: “Azerion aveva manifestato il proprio interesse, ma quando qualcuno vuole comprare una società attende di sapere se sarà in Serie B o in Serie C. Possanzini? Io non metto becco sulle questioni tecniche, dovete chiedere a Perinetti“.

Su Bresciaingol del collega Cristiano Tognoli potete trovare il video integrale della conferenza stampa:

 

 

condividi