“Complimenti alla delegazione bresciana, che ha organizzato in modo splendido questo evento, che si aggiunge a un torneo già storico e sentito. La Coppa Brescia acquisisce sempre più prestigio, valorizza i giovani e la provincia. Serate come questa sono fonte d’ispirazione per tutti noi”.
È un Sergio Pedrazzini raggiante quello che abbiamo intervistato a margine dei sorteggi della seconda fase del Trofeo Bresciaoggi svolti lunedì sera al Garda Forum di Montichiari. Il vicepresidente del Comitato Regionale Lombardo della Lnd esulta per la rinascita del calcio dilettantistico: “Tre anni fa sembrava che la pandemia avesse azzoppato tutto e tutti. Lo sport ha sofferto molto ed è stato aiutato pochissimo, ma ha saputo rialzarsi prima di altri settori. Brescia ha affrontato l’ondata del Covid in prima linea, uscendone con eccellenza. Una qualità che si riflette anche nei risultati ottenuti dalle squadra bresciane nei campionati Elite: un segnale importante”.
Durate i sorteggi è emerso anche un pensiero stupendo, ovvero l’ipotesi di disputare una finale regionale tra le vincitrici dei trofei provinciali in una location unica: lo stadio Meazza di Milano. “Di sogni irrealizzabili non ce ne sono. In altre province ci sono competizioni analoghe alla Coppa Brescia, sarebbe bello arrivare ad una sfida di caratura regionale nel segno del confronto tra le migliori formazioni lombarde. Inserire nuovi titoli, come una Supercoppa, sarebbe sicuramente un’ottima idea. Partire dal territorio per arrivare a palcoscenici regionali, magari di prestigio assoluto, sarebbe bellissimo”.
Nel frattempo le priorità sono di natura politica. Pedrazzini dopo la scomparsa di Tavecchio è, di fatto, il reggente di un comitato regionale prossimo all’elezione del nuovo presidente. Con ogni probabilità sarà lui il candidato espresso dall’attuale consiglio direttivo. “È prematuro parlare di candidature. Ora la mia priorità è adempiere a ciò che mi è richiesto da statuto: indire elezioni entro 90 giorni. Posso solamente confortare le società lombarde certificando che in questa fase di passaggio il consiglio direttivo è coeso e compatto, nel solco della visione politica e dell’operatività tracciate da Carlo Tavecchio. Ci aspettano mesi importanti, anche perché il presidente Abete restituirà centralità alla Lombardia facendo tornare i delegati assembleari da 8 a 11. C’è tanto lavoro da fare. La data delle elezioni? La comunicheremo appena possibile, l’importante sarà dare riferimenti precisi alle società, anche perché la Lombardia coinvolge migliaia di persone e richiede un’organizzazione complessa”.