Torneo di Gavardo: il Nizza è più forte, ma la squadra di casa esce tra gli applausi

Serviva una vittoria al Gavardo per centrare la storica qualificazione ai quarti di finale del Torneo Internazionale del Garda e Valle Sabbia. Serviva battere una delle squadre che avevano maggiormente impressionato nella prima giornata della manifestazione, il Nizza. Sconfitta immeritatamente dalla Lazio, brava a raccogliere 3 punti col Vicenza, la selezione francese stava dimostrando di avere doti tecniche individuali e d’insieme accentuate. Non è bastato quindi provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo, perché stavolta l’ostacolo era particolarmente impervio. I rossoneri vincono per 2-0 contro i gialloneri segnando un gol per tempo e rischiando il minimo, guadagnandosi la seconda piazza del girone D.

I primi 20 minuti di gioco dicono parecchio dell’ansia da prestazione delle due contendenti. Al Nizza basta un pari, il Gavardo deve necessariamente vincere per far le scarpe ai rivali anche in ottica quarti di finale (la Lazio era già sicura del primo posto). Ne derivano tanti minuti con la palla in aria e i giocatori in campo che più che indirizzarla verso la porta avversaria si preoccupano di allontanarla dalla loro area. Mister Filippini in realtà avrebbe una sua strategia: il 4-3-1-2 (terzo sistema di gioco in tre partite per i versatili gavardesi) vorrebbe sfruttare le due punte fisiche sui palloni diretti da lontano, oppure passare dal trequarti Ronchi, il migliore delle prime due gare, in caso gli spazi lo permettessero. Per merito del Nizza il piano gara non riuscirà mai.

Da una parte il forte pressing francese non dà possibilità ai locali, anche perché manca il coraggio necessario per provare ad uscire palla al piede nonostante suddetta pressione; dall’altra la difesa transalpina annulla ogni tentativo di giocata verso la coppia d’attacco, leggendo alla perfezione sia i campanili che piovono dal cielo sia le poche imbucate palla a terra.

L’intensità è altissima, ma l’ordine e la pulizia tecnica latitano, almeno in avvio. Al 10′ il gol che cambia la gara. Delfino trova un numero per saltare il diretto marcatore ed entrare in area, il suo cross viene ribattuto ma rimane in zona pericolosa e Rosse Torres è il più veloce ad avventarcisi: destro all’angolo, 1-0 Nizza. Andrea Neboli due minuti dopo avrebbe la chance per l’immediata risposta, provando l’azione di sfondamento, ma non riuscendo a concretizzare. Si va al riposo avendo visto poco calcio giocato.

Nella ripresa cambia la storia: il Nizza è più sereno perché in vantaggio e comincia a far rivedere il gioco armonioso che aveva stupito il venerdì; il Gavardo, spalle al muro, deve provare il tutto per tutto. Al 2′ ecco l’occasione più grande per il pari: corner da destra e solito stacco imperioso di Bisotti, che va più alto anche del portiere, non riuscendo tuttavia a trovare la porta. I calabroni si spingono in avanti, i cambi dalla panchina portano nuovo entusiasmo, ma al 16′ Madelaine spegne ogni speranza, trovando un sinistro al veleno da posizione defilatissima che sorprende Tebaldini e si infila sotto la traversa. Nel finale sale il nervosismo e arrivano anche due gialli. Agonismo legittimo.

Il Gavardo passa comunque terzo nonostante la sconfitta, grazie allo scontro diretto favorevole nei confronti del Vicenza, battuto nella gara inaugurale. Per lo stesso motivo la Lazio rimane davanti al Nizza a quota 6. I veneti si tolgono comunque la soddisfazione di superare con un bel 2-0 i biancocelesti. Oggi pomeriggio alle 17 la sfida tra terze Gavardo-Sud Tiröl, riedizione di quella già giocata un anno fa; domenica ultima gara del torneo: alle 10 per l’11°-12° in caso di sconfitta coi tirolesi, alle 11 per il 9°-10° in caso di successo. Possibili avversarie le due di lingua tedesca: Augsburg o Sturm Graz.

 

POST PARTITA

Il Gavardo chiude il girone al terzo posto, il sogno dei quarti svanisce. Non svanisce però il sorriso dal viso di mister Alberto Filippini: “Non so se era tensione, quella c’era la prima partita, stavolta mi è parso il contrario. Non che i ragazzi fossero appagati, ma forse mancava quell’adrenalina che c’era all’esordio. Ma c’è solo da dire grazie ai ragazzi. Era pur sempre il Nizza. Abbiamo retto bene penso, i due gol sono stati errori nostri, lo 0-2 ci ha un po’ tagliato le gambe. Ci è mancata un po’ di convinzione e qualche tiro da fuori. E anche un po’ della loro malizia nelle piccole cose. Loro comunque hanno meritato, tanti complimenti a loro”.

“Cercare direttamente la punta dal rinvio del portiere è stata una mia richiesta, per via della differenza che poteva esserci a livello fisico e nel caso ci fossero venuti ad aggredire alti. Per lo stesso motivo ho scelto un secondo attaccante strutturato ad affiancare Mabellini. Il loro 6 però è stato favoloso, non ha sbagliato un pallone, sono andato a stringergli la mano”.

Stephane Pomies, tecnico dei francesi, analizza così partita e torneo: “Sono molto felice per i ragazzi, li ho visti dare il massimo in campo, meritare di vincere tutte e tre le gare ed è bello aver superato il primo turno. Dai miei voglio che giochino sempre il loro miglior calcio, perché siamo qui perché possano crescere come giocatori, non tanto per vincere il torneo. Quindi sì, vogliamo vincere, ma anche affrontare le squadre più forti. Quindi ai quarti di finale se potessi scegliere vorrei giocare contro la squadra più forte. Sarebbe più difficile ma ci spingerebbe a dare il meglio”.

“Guardando le altre squadre mi sono reso conto che siamo quelli più piccolini del torneo e la differenza fisica si è vista particolarmente in questa sfida. Quindi abbiamo provato a tenere palla e fare la nostra partita anche nelle difficoltà, che poi fa parte della nostra filosofia. La prima gara, che abbiamo perso, è stata secondo me quella dove abbiamo giocato meglio. La seconda è stata difficile perché dovevamo vincere e questa pure per l’altezza e la struttura degli avversari. Dobbiamo imparare a gestire tutte le situazioni, stare tranquilli e non smettere di giocare. Questi i miei concetti chiave. Sono comunque molto orgoglioso dei ragazzi”.

 

MVP

Non fatevi ingannare dall’altezza. Yousri Khachroub è il leader indiscusso della difesa e quello mentale della squadra allenata da coach Pomies (quello tecnico è il fantasista Rosse Torres). Centrale dotato di grande personalità, precisa posizione in campo e capacità di leggere in anticipo ogni situazione. Mabellini, numero 9 e riferimento avanzato del Gavardo, è sia più alto che più veloce in progressione, eppure non tocca un pallone perché il 6 rossonero gli toglie spazi e giocate. Nemmeno i palloni alti sono un problema. I guantoni di Auvergne rimarranno intonsi. Complimenti a Yousri, migliore in campo da capitano nel match decisivo.

 

GAVARDO – NIZZA 0-2
Pt 10′ Rosse Torres; st 16′ Madelaine

Gavardo (4-3-1-2): Tebaldini; Volpi, Ionita, Bisotti, Marchesi; Blotski, Pietro Neboli (7′ st Donini), Rosu; Ronchi (16′ st Pascoal); Mabellini, Andrea Neboli (16′ st Bonzi). A disposizione: Gosetti, Benuzzi, Sene, Pasini, Giannetta, Lopeboselli. Allenatore: Filippini.

Nizza (4-2-3-1): Auvergne; Mlaouah, Khachroub, Nikolin, Badalassi (13′ st Lacombe); Mendes Varela, Dos Santos; Madelaine, Rosse Torres, Delfino (19′ st Berbouchi); Athamnia. A disposizione: Auvergne, Paulin, Leo Torres, Vovcheko. Allenatore: Pomies.

Arbitro: Michelangelo Venuta di Brescia.
Note: ammoniti Madelaine (N), Ionita (G).

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