Quarta puntata della nostra rubrica estiva sponsorizzata da Fisioitalia, partner di CalcioBresciano e al fianco delle società sportive nell’ambito della prevenzione, della diagnostica e del recupero degli infortuni.
Il ciclo di interviste ai direttori sportivi fa tappa nella zona Est, dove sono attive San Carlo Rezzato e Le Aquile, rappresentate da Alberto Mazzoldi e Pal Hila.
Mazzoldi descrive così il suo percorso: “Ho iniziato da calciatore al Ciliverghe, che considero ancora oggi la mia famiglia. Spero di tornarci un giorno. Dopo la trafila giovanile ho fatto un anno di panchina in Promozione con mister Scotti, poi Valverde, San Carlo, Paitone e infine il ritorno al San Carlo. Io seguo solo il calcio dilettantistico, non guardo Serie A, B o C, preferisco di gran lunga questo mondo. Perché direttore sportivo? Colpa, tra virgolette, di Eugenio Bianchini, che mi ha ispirato e trasmesso la passione per questo ruolo, in cui occorrono innanzitutto sincerità nelle relazioni, la dedizione per fare le cose al meglio e la forza per prendere decisioni importanti”.
Spazio anche al campo di azione di Fisioitalia. “Non è ancora iniziata la stagione, ma dobbiamo già fare i conti con tre infortuni: uno serio e due meno gravi. I tornei estivi, purtroppo, hanno causato problemi. Credo che conti molto allenarsi bene per prevenire acciacchi vari, che a volte finiscono per compromettere l’esito di una stagione”.
Dopo la promozione in Seconda Categoria il San Carlo non ha messo da parte ambizioni di rilievo: “Vogliamo disputare un ottimo campionato. Prima di tutto testa alla salvezza, ma vorremmo provare a giocarci le nostre carte anche in ottica play-off. La rosa è completa, abbiamo inserito Piacentini e Bombana in porta; Viviani dall’Odolo e Codenotti dal Borgosatollo a centrocampo; davanti Grillo dal Nuvolera, sul quale puntiamo molto e che ha grande voglia di riscatto. Mancano due ciliegine sulla torta: un centrale difensivo per sostituire Medeghini e una punta”.
Il viaggio nel calcio di Hila è iniziato nel suo paese d’origine, l’Albania. “Ho iniziato da piccolo, ma non ho avuto la possibilità di giocare ad alto livello. Qui in Italia ho proseguito e gioco ancora oggi, per me è un grande divertimento. Faccio il direttore sportivo perché adoro questo mondo e mi piace lo sport in generale, soprattutto il calcio, quindi è un impegno che mi prendo volentieri. Penso che un buon ds debba riuscire a creare un gruppo unito, che è la prima cosa, soprattutto nelle categorie minori. Poi ovviamente occorre individuare e coinvolgere giocatori di qualità e possibilmente ottenere risultati a fine stagione, essere dei vincenti”.
Gli infortuni sono un tema spinoso: “L’anno scorso siamo stati penalizzati da problematiche di questo tipo. È fondamentale farsi seguire da professionisti preparati e seri”.
Lo sguardo al futuro è intriso di fiducia: “Quest’estate abbiamo cambiato tanto, creando un gruppo nuovo con una quindicina di innesti, molti dei quali risiedono proprio a Calcinato e dintorni. Pojani è una conferma importante, ho sudato tanto per portarlo a casa e convincerlo a restare ancora con noi. Abbiamo giocatori di esperienza e qualità, tanti dei quali sono giovani. Il sogno è salire di categoria, lasciando la Terza e approdando in Seconda. L’anno scorso abbiamo disputato un ottimo girone d’andata andata, eravamo a un punto dai play-off. Al ritorno abbiamo avuto diversi problemi e non siamo riusciti a restare in alto. Ci riproveremo”.