Caro Gabri,
provo a scrivere questa lettera riordinando i ricordi e i pensieri affiorati in questi tre giorni, cercando di ricomporre un cuore frantumato in mille pezzi dal dolore. Ho paura di non essere all’altezza, ma credo sia doveroso scrivere queste righe per spiegare a tutti l’uomo che sei stato.
Le centinaia di persone che ti hanno voluto dare l’ultimo saluto in questi giorni dimostrano quanto di buono hai saputo seminare in questi anni, sapendo donare bellezza a chiunque con il tuo contagioso sorriso.
Scrivo ormai da sei anni per Calciobresciano.it, ho fatto un’infinità di Domenica Live e ad ogni messaggio con il gol di Venturi mi faceva sorridere, rendendomi orgoglioso di te.
Hai sempre preferito la sostanza all’apparenza, dimostrando umiltà, gentilezza e bontà d’animo. Hai portato questi valori in tutti gli spogliatoi di cui hai fatto parte, ogni società dilettantistica per cui hai segnato, li ha riconosciuti e ti ha omaggiato.
Questa mattina, le due corone d’alloro delle tue lauree troneggiavano fiere sul tuo corpo, a dimostrare quanto i tuoi cari siano orgogliosi di ciò che hai raggiunto e costruito in questi anni. Poco più sotto, ti copriva una maglietta con ricamato un leone, il tuo animale preferito, la tua fonte d’ispirazione.
In questi mesi, ci hai insegnato il significato della parola “coraggio”, dimostrando a tutti di essere un leone a tutti gli effetti.
La notte in cui sei volato in cielo, ho sognato di essere a casa tua con gli amici, c’erano proprio tutti. Tu offrivi ad ognuno una fetta di torta, regalando ad ognuno un sorriso. Sono grato di aver avuto in dono quell’ultimo momento con te, seppur in un sogno.
Sono sicuro che un giorno potremo rincontrarci, potrò dirti quanto ci stai mancando e quanto ti voglio bene.
Nel frattempo, buon viaggio Leone.
Nicola Magri