“Ai tempi del servizio militare mio nonno conobbe Giacomo Losi, l’ottavo re di Roma, che era di Soncino. Si trovava in una trattoria a due passi dalla stazione ferroviaria insieme alla squadra e, sentendo l’accento inconfondibile chiese al nonno: ‘Sét de Brèsa?’ Finì a pranzare al tavolo dei giallorossi, una cosa impensabile al giorno d’oggi. Da allora divenne tifoso romanista. Qualche anno fa mi trovavo nella capitale agli internazionali di tennis e incontrai il presidente del Coni Giovanni Malagò. Gli raccontai l’aneddoto, mi prese in simpatia e mi aprì i cancelli di Trigoria. Incontrai Totti e compagni. Quel giorno gli parlai anche del Depor, società bresciana di Terza Categoria. Gli dissi che non era giusto accogliere solamente l’élite dello sport, perché la base conta davvero tanto. La sua risposta? Un invito ufficiale nella sala d’onore per il Deportivo Fornaci. Andammo tutti a Roma e gli donammo la nostra felpa. Un’esperienza straordinaria”.
Un anno e mezzo fa, durante una tappa del nostro Viaggio in Provincia, Andrea Baronio – vicepresidente del Deportivo Fornaci, club fondato in memoria di nonno Mario – ci raccontava aneddoti emozionanti legati al passato biancoblù. La storia, tuttavia, può ripetersi e lo scorso novembre la formazione cittadina ha vissuto un altro momento speciale, tutto da raccontare.
“Siamo tornati nella capitale per celebrare la promozione in Seconda Categoria. Il presidente Malagò è una persona speciale, ha un carisma magnetico e grande sensibilità. Ci ha invitati nella sala presidenti della sede del Coni per congratularsi con noi insieme al suo fantastico staff e celebrare questo traguardo importante. Il suo ‘Forza Depor!’ lo ricorderò a lungo. Abbiamo fatto una merenda insieme, gli abbiamo donato le nostre maglie e tra noi si è ulteriormente consolidata un’amicizia speciale, che ci riempie d’orgoglio. Sembra quasi che ci sia un filo invisibile che ci lega”.
Il gruppo ha vissuto un’esperienza incredibile. “Due giorni a Roma tutti insieme, con fidanzate e mogli al seguito, valgono più di sei mesi di campo per cementare il gruppo. È stato un viaggio prezioso e indimenticabile. È bello constatare che ai vertici dello sport ci sono persone che sanno valorizzare la base della piramide del calcio. Per le strade di Roma ci sembrava di volare. Sarà un ricordo indelebile. Vedo la mano di mio nonno in tutto questo”.
Bruno Forza