Dopo l’antipasto delle semifinali domenica sarà il grande giorno delle finali del Fenix Trophy, la Champions League del calcio dilettantistico. Una delle due candidate al titolo è il Prague Raptors, società ceca. Abbiamo intervistato il suo presidente, Darren Moss.
Parlaci del tuo club.
“Siamo nati alla fine del 2017 partendo da una squadra maschile e una femminile. Ora abbiamo compagini di adulti e 10 formazioni nel settore giovanile. Il valore aggiunto dei Prague Raptors è la diversità, che ci arricchisce. Nelle nostre rose abbiamo calciatori provenienti da 54 paesi diversi e c’è grande varietà anche nelle età”.
Raccontaci della vostra città, anche se non ha bisogno di presentazioni…
“Praga è la capitale della Repubblica Ceca, conosciuta come la città dalle 100 guglie. La popolazione è appena superiore a 1,3 milioni di abitanti. Siamo famosi per gli edifici storici, tra cui il Ponte Carlo e l’orologio astronomico. La nostra nazione è rinomata per la sua birra. Siamo i primi consumatori pro capite al mondo”.
Quali erano gli obiettivi di questa stagione e qual è sin qui il vostro bilancio sportivo?
“La nostra squadra B maschile e la A femminile sono entrambe tra le prime 5, mentre la nostra A maschile sta lanciando una seria sfida alle rivali per la promozione al 5° livello. Attualmente siamo al secondo posto nei play-off con 5 partite rimanenti. Siamo fiduciosi”.
Cosa rappresenta per voi il Fenix Trophy?
“È il nostro terzo anno nella competizione, che non delude mai. Negli anni scorsi abbiamo giocato molte partite amichevoli contro squadre straniere, ma il Fenix Trophy ha una dimensione completamente diversa. Il torneo, unito al concetto di ospitalità, rappresenta un’esperienza unica nel calcio e nello sport in generale. Siamo onorati di essere uno dei team fondatori”.
Come è stato il vostro cammino sin qui? Il momento più difficile e quello più esaltante?
“Abbiamo disputato due finali, perdendole 2-0 e 3-0. Ora arriverà la terza e dobbiamo cercare di sbloccarci e di segnare, cosa che non è accaduta nelle prime due occasioni. L’ultima partita del girone contro il Gilla è stata dura mentalmente, per fortuna i nostri ragazzi si sono fatti valere e hanno avuto la meglio contro una squadra forte”.
Quali sono i vostri giocatori più rappresentativi e di maggior talento?
“Ali Darvishi è stato uno dei più costanti nel Fenix Trophy. Purtroppo ha subito un brutto infortunio durante l’inverno ed è ai box. La sua è un’assenza pesante, ma abbiamo un bel mix di giocatori con background diversi. Alcuni hanno giocato a livello dilettantistico per tutta la vita, altri hanno fatto parte di accademie professionistiche nelle giovanili. È il caso di Rizzi (Inter), Houdek (Sheffield United), Cabranes (Sporting Gijon) e Scherer (Norimberga). Menzione speciale per il nostro capitano, l’inglese George Paling. Ha un rendimento straordinario”.
Qual è il tuo rapporto con il calcio italiano?
“I Raptors seguono il calcio a livello globale e l’Italia non fa eccezione. Molti di noi sono cresciuti idolatrando Totti, Del Piero e molti altri giocatori fantastici. L’Italia ha un fantastico patrimonio calcistico e se chiedessi alle persone del nostro club di nominare 5 cose belle sull’Italia in generale sono sicuro che il calcio verrebbe fuori la maggior parte delle volte. Nei nostri viaggi in Italia tramite il Fenix (Roma, Rimini e Milano) abbiamo trovato persone gentili e accoglienti. In squadra abbiamo due italiani: Rizzi e Pelizza. Nel femminile c’è anche Iris Sammarco. C’è un pezzetto di Italia a Praga”.
Conoscevi già la nostra provincia? E il Brescia calcio?
“Non prima del trofeo, ma è stato un piacere venire qui a Desenzano e scoprire lo sviluppo di questi paesi”.
Completa la frase. Terminato il Fenix Trophy, al ritorno a casa, sarò felice se…
“Se avremo offerto un bello spettacolo per i tifosi e dato il massimo in campo”.
Bruno Forza
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