È una giornata infinita quella che volge ormai al termine a Milano. Mentre scriviamo l’assemblea elettiva del Comitato Regionale della Lombardia non è ancora chiusa e sul volto del futuro presidente ci sono restano ombre di incertezza.
Sergio Pedrazzini ha ottenuto una trentina di voti in più di Valentina Battistini, un successo risicato nel divario e messo in discussione dal trionfo della Battistini alla voce consiglieri eletti (12 su 13) e revisori dei conti (5 su 5). Una situazione bizzarra, che porterebbe Pedrazzini a governare la regione affiancato dalla quasi totalità della squadra avversaria. Uno scenario surreale, mai accaduto prima, che ha spinto i consiglieri neoeletti a chiedere le dimissioni al presidente uscente.
Nel nuovo consiglio trova una poltrona il bresciano Giulio Rossi, che colleziona 207 voti. Escluso per una manciata di preferenze, invece, Stefano Facchi. Gli altri consiglieri eletti sono Bonfogo 247, Calzavacca 236, Bastanza 234, Camero 226, Di Stasio 226, Silini 226, Danieli 223, Fiameni 219, Arosio 119, Morandi 196, La Valle 194, Padovani 193.
Da segnalare il pessimo livello organizzativo dell’assemblea, che ha ricevuto critiche bipartisan a causa di un sistema macchinoso e obsoleto, che ha causato lungaggini intollerabili per molti presidenti di società. Parecchi di loro, convocati di prima mattina, hanno rinunciato al diritto di voto, dato che a mezzogiorno non era ancora stato possibile procedere. La compilazione delle schede digitali, infatti, ha avuto inizio soltanto intorno alle 13.00.
In attesa del verdetto ufficiale pubblichiamo di seguito il comunicato diffuso dai consiglieri neoeletti.
Il consiglio direttivo neoeletto chiede a Sergio Pedrazzini l’immediata rinuncia alla carica di Presidente CRL LND alla luce dei risultati delle elezioni di questa mattina. Chiediamo un atto di responsabilità verso tutte le associate che con il loro voto libero e democratico hanno eletto un consiglio direttivo regionale composto per la quasi totalità da candidati della lista di Valentina Battistini. Chiediamo inoltre al Presidente dell’assemblea, dottor Giordano, che l’assemblea elettiva non venga chiusa. Alla luce di questo comportamento si richia di paralizzare completamente le attività del Crl Lombradia. Troviamo assurda e paradossale la riserva di ricorso proposta dai non eletti che, in questo modo, agiscono contro la loro stessa organizzazione.