I frutti della Coppa Meraviglia. Automobilismo oltre la disabilità a Belgrado, Brescia e Rovigo

A sei mesi di distanza dalla prima edizione della Coppa Meraviglia continua il nostro resoconto relativo ai risultati che le associazioni benefiche sostenute dall’evento hanno potuto concretizzare.

Dopo il focus in terra ghanese, dove Hope Stars Academy si è dedicata a interventi di ristrutturazione dell’ospedale di Koforidua, è tempo di scoprire ciò che Progetto M.I.T.E. ha potuto realizzare nel mondo della disabilità, consentendo a sportivi ipovedenti e non vedenti di partecipare a prestigiose gare di rally su auto storiche nei panni di navigatori.

Grazie alle donazioni scaturite dalla Coppa Meraviglia, dedicata alla memoria di Checco Forza, il team di Progetto M.I.T.E. è stato protagonista al Belgrade Grand Prix, in Serbia, dove nella prima settimana di settembre si è disputata la riproposizione di una manifestazione svoltasi nel 1939 e vinta dal leggendario Tazio Nuvolari. “L’occasione – racconta il responsabile Gilberto Pozza – è stata propizia anche per ragionare in chiave futura. All’orizzonte, infatti, ci sono progetti di rilievo. In occasione del Salone Internazionale dell’Auto di Belgrado 2025, in collaborazione con Giorgio Andrian, si sta pensando di coinvolgere una scuola di persone non vedenti in prove di regolarità”.

La scuderia di Progetto M.I.T.E. non si è fermata qui: “Il nostro obiettivo primario è sempre quello di investire le risorse a disposizione per garantire ai nostri atleti più esperienze possibili. Grazie alla Coppa Meraviglia è stato possibile intensificare le attività. In provincia abbiamo partecipato anche al Trofeo Mazzotti, tra Valsabbia e Valcamonica”.

Particolarmente significativo il Giro del Polesine, con cinque vetture in gara che hanno portato la passione e la determinazione di questo team davvero speciale sulle vie di Rovigo e dintorni, per una tappa intrisa di senso ed emozione. “Sì, perché quelli sono luoghi cari alla famiglia Forza. Sono le strade delle origini, dove nacque il papà di Checco”.

Legami e ricordi, semine e frutti. Non serve aggiungere altro…

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