Aver passione significa anche non mollare dopo un “no”, dopo una sconfitta, dopo un infortunio, dopo un fallimento tecnico. Significa continuare a lavorare per migliorarsi e per trasformare le negatività in “sì”, in vittoria, in salute, in completa realizzazione. Alla fin delle finite, significa mettersi nelle migliori condizioni per annaffiare un sogno. Al contrario di quanto si pensi e si dica, troppo spesso, in tutte le categorie, di giovani che hanno passione, “fame”, voglia di emergere, ce ne sono ancora, eccome. Samuele Brida è lì a testimoniarlo.
Esterno classe 2007 di piede destro che può giocare anche a sinistra e anche come quinto, nel corso della sua ancora breve carriera calcistica Samuele ha già dovuto affrontare diverse sfide con sé stesso. Mazzanese, al Ciliverghe ha tirato i primi calci e al Ciliverghe è tornato poco tempo fa, dopo piccolo pellegrinaggio in provincia considerato funzionale da lui e dalla sua famiglia per potersi strutturare. Un pellegrinaggio accompagnato da alcune storte.
La prima botta è arrivata due anni fa con la lussazione della tibia, proprio nel momento in cui il suo nome era finito sui taccuini degli osservatori. Il rientro è stato difficile, così come superare il tarlo mentale del: “Come sarebbe andata se…”. Gli umori possono salire e scendere, le ossa scricchiolare, ma il livello del giocatore è sempre rimasto alto. Perché, non è un dettaglio, Samuele è un prospetto importante.
Alla Rigamonti trascorre tre anni in un gruppo forte, fino agli Allievi Élite, quindi si inceppa ancora, perché il lavoro e l’impegno non sembrano corrispondere alla considerazione che riceve dall’esterno. Il ritorno al Cili è una scelta sensata, la Juniores è di caratura nazionale e la vicinanza a casa permette di conciliare al meglio l’altra carriera fondamentale, quella scolastica. Sotto la gestione di mister Marco Gentili Samuele continua a mangiarsi il campo, tanto che, ancora sedicenne (è di dicembre), comincia a salire in prima squadra. Proprio in quel momento, in allenamento si rompe il setto nasale. Si avvicina la pausa invernale, tempo per recuperare ci sarebbe, ma vedendo la porta che da chiusa si stava aprendo rientra dopo una sola settimana, indossando una mascherina. Da gennaio è aggregato col gruppo di mister Riccardo Maspero e il 2 marzo esordisce in Serie D, entrando al primo minuto della ripresa e giocando un tempo intero a Breno nel derby.
Il profilo rientra perfettamente in questa rubrica, perché il talento è molto visibile, soprattutto quello atletico e mentale. Ma l’esempio di Samuele serve anche per ribadirlo: anche le nuove generazioni sanno innamorarsi del calcio, sanno spendere il massimo sforzo per realizzarsi, con “umiltà e determinazione”, qualità che lui stesso si riconosce. Il suo sogno se lo sta costruendo con le sue mani perché, come racconta chi ha imparato a conoscerlo bene come Marco Gentili, nonostante tanti ostacoli presi sugli stinchi “la sua forza è stata sempre quella di tornare più forte di prima“. A quale altezza arriverà lui – e gli altri ragazzi che condividono la sua passione – nella scala del calcio diventa quasi secondario, a rimanere sarà in ogni caso una lezione preziosa.
Conosciamo meglio Samuele, scorrendo la sua scheda di Identiquota Young.
LA SCHEDA
Nome: Samuele.
Cognome: Brida.
Nato il: 11 dicembre 2007.
A: Brescia.
Nazionalità: italiana.
Residenza: Mazzano (Brescia).
Scuola: ITIS “Luigi Cerebotani” di Lonato.
Professione: elettronico.
Altezza: 182 cm.
Peso: 72 kg.
Piede forte: destro.
Ruolo: terzino destro.
Società di appartenenza: Ciliverghe.
IL PERCORSO
Da bambino sognavo di: fare il calciatore professionista.
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di: 5 anni.
Percorso giovanile: ho cominciato a giocare a calcio nel Ciliverghe, successivamente sono andato a Castenedolo per 3 anni, in seguito ho giocato per la Rigamonti, per poi tornare a Ciliverghe quest’anno.
L’allenatore nel settore giovanile da cui ho imparato di più: ogni allenatore che ho avuto nel corso del settore giovanile mi ha insegnato molto, devo ringraziare particolarmente il mister Marco Gentili della Juniores che fin da quando sono arrivato a Ciliverghe ha sempre creduto in me.
Il gesto tecnico preferito: la veronica.
Il numero di maglia a cui sono più legato: il 2.
Esordio in prima squadra: ho esordito quest’anno con il Ciliverghe contro il Breno in Serie D, è stata un’emozione unica e speciale.
FONTI D’ISPIRAZIONE
Chi mi ha trasmesso la passione per il calcio: mio papà.
Squadra del cuore: Juventus.
Il momento più bello da tifoso: l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus.
Fonte di ispirazione: i mei genitori, che mi hanno insegnato fin da piccolo i valori che ho ancora oggi.
In campo assomiglio a: Theo Hernandez.
La canzone che mi carica prima della partita: “Mississippi Drive” di Diss Gacha.
Scarpe da calcio che indosso: Nike Phantom GX Luna.
IL MIO CALCIO
I compagni a cui non rinuncerei mai: i mei compagni attuali.
Il momento più difficile: 2 anni fa dal rientro da un infortunio.
La partita che non dimenticherò: la partita del mio esordio in Serie D, perché è stato come un sogno che si avverava.
La partita che vorrei rigiocare: la finale di Bresciaoggi Under 15 quando giocavo alla Rigamonti, perché abbiamo perso ai supplementari contro il Montichiari, pur meritando di vincere.
Il compagno più forte con cui ho giocato: Giuseppe Boldini, per la sua grinta in mezzo al campo.
L’avversario più forte che ho affrontato: Anthony Minessi.
Il giovane talento che consiglio: Simone Cantamessa, centrocampista classe 2006 dell’Ospitaletto.
Come mi vedo da qui a 2 anni: mi vedo un giocatore più maturo e con la stessa voglia di sempre.
CURIOSITÀ
Canzone preferita: “What’s poppin” di Jack Harlow.
Film preferito: “Tre uomini e una gamba”.
Piatto preferito: pizza.
Hobby nel tempo libero: giocare a basket.
Attore preferito: Checco Zalone.
Segni particolari: determinato e umile.
Farei un aperitivo con: Cristiano Ronaldo.
Il mio motto: credere sempre nei propri sogni.