Due squadre forse deluse, ma intenzionate a chiudere a testa alta dopo le amarezze nel girone iniziale: il Brescia deve reagire allo shock per il match buttato via con lo Slavia Praga che gli ha precluso i quarti di finale, il Bellinzona cerca la prima vittoria o almeno il primo gol in un torneo giocato con orgoglio ma da perenne underdog.
Pedroni cambia sei elementi su undici e la squadra pare rivitalizzata sin dall’avvio, con Belli in grande evidenza. Al 3′ subito una bella manovra, Pasini scarta il portiere ma manda sull’esterno della rete: è il prologo per il gol, che arriva tre minuti più tardi con una spettacolare rovesciata del solito Belli, decisivo con il suo ingresso, sempre nel cuore della manovra, su una palla che si era impegnata dopo un cross dalla destra. Nemmeno un minuto e una papera del portiere svizzero consente a Mantague di segnare a porta vuota, poi ancora il bomber si ripete con uno stacco imperioso su cross di Lenzi. C’era ancora tempo per un palo di Pasini al 13′ e per una bella punizione di Namani, che chiama il portiere bresciano a una parata non semplice.
Per entrambe, domenica, avversari bresciani nelle finaline: rondinelle con il Lumezzane, Bellinzona con la Feralpisalò.
BRESCIA-BELLINZONA 3-1
3’pt Dos Santos (Be), 6’st Belli (Br), 7′ e 9’st Mantague (Br)
Brescia (4-4-2): Mattei; Papetti, Vitali (Altieri 12’st), Festa, Rizzola (Belli 1’st); Del Vecchio (Sarasini 1’st), Possi (Pasini 1’st), Nichesola, Calamaio (Bergamaschi 1’st, Rizzola 12’st); Bonomi (Mantague 1’st), Giammanco (Lenzi 1’st). All. Pedroni
Bellinzona (3-5-2): Biaggi (Fasani 13’st); Gigantelli (Raso 13’st), Golubov, Ambrosini; Bodlli (Kocygit 11’st), Aiello Rattà (Barella 9’st), Gerosa, Liucci, Dos Santos; Degennaro (Novaresi 7’st), Namani. All. Ramella
MVP: Ziad Mantague (2012, Brescia).