Dalla Gazzetta dello Sport
«Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto
che non andava bene, avrei pagato di tasca mia, come ho fatto in tanti anni di calcio tra Cagliari, Leeds e Brescia, vendendo anche le mie case».
E allora cosa è successo?
«Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale. Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è
sparita, non rispondono più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende».
Anche del calcio?
«Sì, la Covisoc mi ha detto che non siamo i soli. Ma non ho sentito di altre indagini (il Trapani ha comunicato di essere vittima delle medesima società e farà
denuncia penale, ndr)».
Come si chiama quella società di Milano?
«Non me lo ricordo, so che il titolare è un certo Alfieri».
Quanto aveva pagato?
«Abbiamo chiesto 2,4milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato».
Voi quando avete saputo che qualcosa non andava?
«Il 9 maggio ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere in solido. E io sarei stato pronto a farlo».
E invece?
«Tutto è molto strano, in due giorni hanno fatto e chiuso le indagini. Noi avevamo mandato alla Covisoc copia del contratto di acquisto e anche la ricevuta
del nostro pagamento».
E adesso?
«Non mi va di finire così la mia esperienza al Brescia. Sabato avevo anche definito la cessione del club a una persona perbene, italiana. Ora chissà, siamo nei
guai: ma noi daremo battaglia»