La preoccupazione per il futuro del Brescia è tangibile e ora i fronti da monitorare sono due: non più solo la cessione della società, da portare a termine in tempi brevissimi, con l’iscrizione al prossimo campionato fissata per il 6 giugno. C’è la possibile penalizzazione di 4 punti, con l’udienza di giovedì alle ore 10 a Roma davanti al procuratore federale, a rappresentare il primo step.
Ma, sui giornali locali, si specifica che sarà il primo di una lunga serie: Massimo Cellino, nel frattempo volato a Londra dopo aver ribadito a Bresciaoggi che era stato trovato un accordo, poi svanito per ovvi motivi, con Andrea Radrizzani per la cessione del club, non intende patteggiare ammettendo colpe che non ritiene di aver commesso (“Sono stato truffato“, ripete, riferendosi ai crediti di imposta: nel mirino c’è il Gruppo Alfieri, alla cui guida – come svela il Corriere-Brescia, c’è un 25enne di Avellino). Il suo team legale è al lavoro, come sempre. Pertanto resta possibile una penalizzazione superiore ai 2 punti, che spedirebbe in C il Brescia. Attenzione, però: ci sarebbe la possibilità di appello alla giustizia sportiva e, una volta esaurito questo passaggio, i play out saranno sì disputati ma rimarrebbe ancora la chance della giustizia ordinaria (tre i gradi i giudizio) che in estate potrebbe ribaltare tutto e costringere la Federcalcio a iscrivere il Brescia alla B in sovrannumero.
Prima, però, la squadra deve iscriversi e questo è un altro problema non marginale: il termine per ora resta fissato per il 6 giugno, secondo il Giornale di Brescia sarebbero 8 i milioni che servono ora per evitare di sparire e ricominciare dai dilettanti, più precisamente dall’Eccellenza.