“Brescia siamo noi”. Il coro della Curva Nord si alza altissimo nel cielo di Mompiano. Nella serata più buia della storia della società un migliaio di tifosi tristi, traditi, arrabbiati si incontrano nei pressi dello stadio Rigamonti, dove Enzo Ghidesi, leader storico dei supporters biancoblù, parla per una decina di minuti.
“Oggi siamo stati accolti in Loggia. Per la prima volta ho visto un Comune schierato dalla parte dei tifosi. Ci hanno assicurato che cercheranno di far ripartire il Brescia dalla Lega Pro. Domani ci sarà un incontro con Camozzi e Pasini. Verrà chiesto loro di cambiare nome a Lumezzane o Feralpisalò, oltre a colori e maglia. La nostra speranza è che accettino, non c’è nessuna preclusione nei confronti di questa operazione. Parliamo di due industriali molto importanti, di livello nazionale, che potrebbero dare grandi gioie ai tifosi di oggi e domani. I primi riscontri sembrano essere positivi. Giocheremmo al Rigamonti e per il primo anno non ci chiameremmo Brescia, ma è l’unico modo per avere un futuro nel calcio professionistico. Se non sarà possibile ripartiremo dai dilettanti”.
Domani i tifosi incontreranno anche Daniele Scuola, proprietario del main sponsor Dac che tanto ha fatto in questi mesi per fare da tramite per la cessione del club. “Ci risulta che abbia già chiamato Giuseppe Pasini chiedendogli di garantire un futuro al Brescia e mettendo sul piatto una sponsorizzazione da 3 milioni di euro. Speriamo bene”.
Infine le dichiarazioni su Massimo Cellino: “Sta cercando di ottenere una proroga per il pagamento degli stipendi. Deve staccarsi da Brescia e dal Brescia, dobbiamo stare uniti ed affermare con forza che non deve più occuparsi della nostra squadra. Ci ha illusi, pensavamo potesse ripetere ciò che di buono aveva fatto a Cagliari, invece la sua gestione è stata disastrosa. Cercò perfino di corromperci con biglietti e abbonamenti gratuiti. Rifiutammo categoricamente. Non ha mai voluto confrontarsi con la piazza e la tifoseria. Il presidente che verrà sarà il benvenuto. I campionati di possono vincere o perdere, fa parte del gioco. Non contesteremo mai chi fa le cose con serietà, passione e onestà”.
La serata si conclude con una marcia sulle strade che costeggiano lo stadio. Fumogeni, bandiere e cori, in attesa di una nuova pagina di storia tutta da scrivere.