Il Comune di Brescia si è ripreso lo stadio Rigamonti. Ieri alle 17 nessun rappresentante di Massimo Cellino si è presentato all’appuntamento a Mompiano per la restituzion delle chiavi dell’impianto, che dal 30 giugno è potuto tornare alla Loggia a causa delle inadempienze del presidente: un fabbro ha così fatto saltare il lucchetto e l’assessore allo sport Alessandro Cantoni (“Questo non è un atto di forza, ma di giustizia. Chiusa una porta ora potrebbe aprirsi un portone”, ha detto ai giornalisti) è così entrato nello stadio, che si presenta in condizioni precarie. Se del prato si occuperà l’azienda Paradello di Rodengo Saiano, già fornitrice della Feralpisalò, bisognerà poi rimettere a posto le panchine e risistemare anche le porte da gioco, che sono sparite.
Cellino, nel frattempo, tramite i suoi avvocati, ha già annunciato ricorso al Tar contro la decisione del Comune. La battaglia giuridica è appena iniziata, ma ora il Comune può far partire una nuova concessione: la prossima settimana, salvo clamorose e inaspettate sorprese, sarà Giuseppe Pasini a farsi avanti e trasferirà qui la sua squadra che, il 15 luglio, cambierà poi anche nome e sede sociale diventando a tutti gli effetti cittadina.