L’omaggio a Paolo Rossi, con la visita stamattina a Sirmione alla mostra su Pablito. Poi, le parole da dirigente e da uomo Hellas Verona, ma anche da ex rondinella, sul derby di domenica che sarà anche la sua partita. Luca Toni da Brescia è partito per gli anni migliori della sua carriera, ha giocato con Brocchi alla Fiorentina ed è stato compagno di Andrea Caracciolo proprio alle rondinelle quando l’Airone era, di fatto, la sua riserva (“Si capiva – ha detto – che fosse un ragazzo dall’avvenire sicuro”). Molte cose sono cambiate da allora e quelle due stagioni, tra il 2001 e il 2003, l’ex centravanti della nazionale le ha ancora stampate in mente.
Ricordi positivi, come l’amicizia con Baggio (“La sua presenza mi fece preferire Brescia al Venezia, siamo ancora in contatto ed è stato un onore giocare con lui”), il rapporto con Corioni (“Uno dei presidenti cui sono più legato, mi volle fortemente investendo 30 miliardi di vecchie lire. Allestì una rosa di campioni”) e la prima salvezza raggiunta grazie ai suoi 13 gol. Poi, un infortunio estivo. E qualcosa cambiò per sempre, fino alla cessione al Palermo per 6 milioni di euro: “Penso di aver dimostrato di valere i soldi per i quali fui comprato dal Brescia. Forse l’ambiente non seppe valorizzarmi al meglio…”.
Una stoccata che sa di sassol…one tolto dalla scarpa. Il guanto di sfida per domenica è già lanciato, “ma sarà una sfida tosta, la più dura da quando abbiamo iniziato il campionato“.