Portieri prigionieri. Da sempre. Di una regola che invoglia molti allenatori e molte società, non tutte per fortuna, a puntare sul "giovane" tra i pali per avere più giocatori esperti fuori. Anche se poi, nove volte su dieci, i campionati li vince sempre chi si affida a un guardiano sicuro dei pali. Perché un gol evitato vale come un gol fatto, sino a prova contraria.
Sono diversi i casi anomali negli ultimi anni a Brescia. Portieri di grande livello costretti ad "abbassarsi" in categorie inferiori pur di continuare a giocare. Livio Girelli aveva trascinato il Palazzolo in serie D, poi era stato tra i grandi protagonisti della gestione Polini salvando almeno 3-4 partite perse con interventi prodigiosi. Con il cambio di allenatore, gli è toccato traslocare.
Ed è finito a Capriolo. Prima Categoria, tre passi indietro, in una formazione che attualmente giocherebbe i play out. La sua missione è chiara, la esterna a Calciobresciano: "Vado lì per salvare i miei compagni e rilanciarmi. Poi vedremo..."