"Il calcio è una passione, e senza quella come in tutte le cose della vita non si può fare niente. È dalla passione che nascono l'impegno e la voglia di divertirsi, altro aspetto fondamentale che fa diventare questo sport il passatempo preferito per molti, me compreso".
Passione, impegno e divertimento insomma, ma non solo. Nella sua onorata carriera ultratrentennale Santo Marini ha interpretato il ruolo di direttore sportivo con cura metodica nei dettagli, macinando chilometri e osservando migliaia di partite. "Il direttore sportivo ideale deve lavorare sul campo osservando giovani e adulti senza stancarsene mai, deve essere il collante tra squadra e dirigenza. Sul mercato ci vuole fiuto, ma non basta. Io prendevo solo giocatori seguiti e conosciuti sotto tutti i profili: tecnico, tattico, umano. Mi informavo sul loro conto, sugli infortuni che avevano avuto. Prima di prenderli passavo ore al telefono e li facevo passare perfino dall'ortopedico".