Acc. Foggia, lo sfogo di Dajic: “Eronia? A certi personaggi bisogna impedire di fare calcio”

“Ho disputato 550 partite in ambito professionistico e ho deciso di chiudere la mia carriera tra i dilettanti per divertirmi, ma non avrei mai pensato di assistere a ciò che ho visto all’Accademia Calcio Foggia”.

Il tempo dei silenzi è finito nello spogliatoio rossonero, ormai chiuso e sgretolato dopo vicende a dir poco grottesche. È quanto si evince dal racconto di Adnan Dajic, 38enne ormai ex vicecapitano della formazione bassaiola. “In parecchi sono pronti a vuotare il sacco, altri hanno paura perché sono stati minacciati dal presidente Eronia. Li spaventa affermando che non troveranno mai più una squadra. Io non ho paura e non parlo solamente a nome mio, ma come portavoce della squadra. Nei prossimi giorni potremmo anche scrivere una lettera aperta per raccontare per filo e per segno la verità su questa società”.

La squadra è retrocessa dalla Prima alla Seconda Categoria, con un solo punto all’attivo (poi tolto dal giudice sportivo) e rendendosi protagonista di episodi non proprio memorabili nel corso della stagione. Lo scorso 17 maggio ne abbiamo parlato con il vicepresidente Piergiorgio Eronia, profilo cardine della dirigenza sulla quale il vicecapitano punta il dito senza remore.

“Non possiamo più tacere” sentenzia Dajic dopo aver contattato telefonicamente la redazione di CBS. “Eronia e chi lo circonda devono smettere di fare calcio. Il rischio è che continuino a fare danni rovinando la reputazione di paesi della provincia e ostacolando ragazzi di ogni età che mettono passione e talento in questo sport. Realtà come questa macchiano la credibilità dell’intero panorama dilettantistico provinciale”.

Dajic racconta così i primi approcci in rossonero: “Sono arrivato a metà novembre trovando un gruppo di 16-17 giocatori depressi e svogliati. Il motivo l’ho capito in fretta: parecchi di loro non ricevevano rimborsi da agosto. Poi va detto che non c’era una vera e propria guida tecnica. Sembra una barzelletta, ma l’allenatore dava direttive dal divano di casa. Così proposi mister Matteo Zubani e mi diedero retta. L’ho portato lì io ed è stato il nostro unico appiglio in un autentico calvario. Siamo rimasti fino alla fine per il mister, abbiamo giocato e lottato per lui anche quando avremmo potuto e forse dovuto mollare. All’inizio non pensavo che la società fosse allo sbando. La squadra era giovane, ma con qualche innesto di esperienza ci saremmo salvati. A livello atletico si correva tanto, le lacune derivavano soprattutto dal fatto che tanti componenti della rosa erano ragazzi acerbi. Speravo in qualche rinforzo, ma è accaduto il contrario: i migliori se ne sono andati e si è sgretolato tutto. Gli innesti? Cinque ragazzi sono stati ingaggiati in oratorio, non avevano mai giocato a calcio. Un aneddoto assurdo? Un giorno Eronia ha trovato un ragazzo fuori dal Burger King e, dato che aveva un fisico sportivo, gli ha offerto un posto in squadra garantendogli in cambio la possibilità di fare manutenzioni nell’azienda di ascensori di famiglia. Pensate che pur di non giocare con la seconda maglia è capitato che ci facesse scendere in campo con le casacche”.

La retrocessione si materializza con larghissimo anticipo, ma i problemi vanno ben oltre la classifica: “Abbiamo trascorso due mesi ad allenarci in 7-8, peraltro ad orari assurdi: dalle 21 alle 23.30. Come se non bastasse la società barcollava sempre più: a Barbariga ci hanno chiuso le utenze dell’acqua. Il vicepresidente affermava che c’era stata una perdita, poi quando abbiamo visto i piombi abbiamo capito che erano indietro con i pagamenti e questa era solo la punta dell’iceberg. Contattando il nostro fornitore di abbigliamento sportivo per ritirare delle maglie termiche, infatti, abbiamo scoperto che c’erano 20mila euro di materiale non ancora saldati. Nel settore giovanile le cose non andavano meglio, con parecchi allenatori non retribuiti. Un sacco di direttori sportivi, poi, non vogliono più avere a che fare con l’Accademia Calcio Foggia perché Eronia promette e non mantiene, stanno imparando a conoscerlo. Vuole comprare la Promozione? Confermo, non ha mai nascosto di avere idee di questo tipo, ma con quali soldi e con quale organizzazione? È pura follia”.

Nell’ultimo mese e mezzo la situazione sarebbe precipitata: “Siamo stati abbandonati a noi stessi, con il campo di allenamento chiuso e gli ultimi rimborsi spese che risalgono a gennaio. La settimana prima della sfida con il Gavardo siamo finiti tutti fuori rosa, con la trasferta annullata. Per noi era inaccettabile. Abbiamo creato un gruppo Whatsapp tra noi giocatori provando ad organizzarci in autonomia, ma non è stato possibile. Perdere a tavolino per non esserci presentati è stato umiliante. Eronia ci ha tolto perfino la dignità”.

L’accorato appello di Dajic si estende alla provincia: “A questi personaggi non bisogna permettere di fare calcio. Millanta di essere vicepresidente del Foggia, ma il suo nome non è mai apparso in organigrammi ufficiali. Eronia ha fatto e continua a fare più danni della grandine e sta rovinando un sacco di ragazzi. Ci sarebbe molto da dire anche su attività inaccettabili in ambito giovanile, contrarie sia ai principi dello sport sia alla legge, ma mi fermo qui. Trovo assurdo che ci siano persone disponibili ad apparire al suo fianco, a collaborare con lui e a garantirgli visibilità”.

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